L’amore tra fiaba e tragedia
Una fiaba, la figlia del castellano innamorata del
figlio del mugnaio, in abiti moderni. Con tanta natura, in ambito urbano. La
“ricetta” di Hamsun, delle sue prose semplici ma suggestive. Il racconto di un
amore, che di più scontato, per quanto contrastato? Ma sempre sorprendente – un racconto
“sull’amore”, avverte in nota Luca Taglianetti, che lo ha recuperato e ne ha
curato la traduzione, ma senza filosofie. Un racconto degli attimi fatali,
delle sliding doors in continuo, delle
parole che tradiscono gli umori, e viceversa. Tra le stagioni, le erbe, i fiori,
i colori, gli odori, gli alberi, ilmare, il postale, i laghi. E la città,
quando proprio ci dev’essere, in sottofondo, in sordina.
“Un unico canto ininterrotto alla gioia, alla
felicità”, si dice il figlio del mugnaio poi diventato scrittore, di successo,
nell’ultimo suo libro. Peccato che il risvolto sminuisca la sorpresa della
lettura, anticipando il finale.
Victoria, il nome che aveva dato alla castellana,
Hamsun chiamerà tre anni dopo la sua unica figlia. Peccato maggiore è che “l’infausta
adesione al nazismo in vecchiaia”, come avverte l’editore, faccia velo alla
lettura di questo sempre sorprendente scrittore.
Knut Hamsun, Victoria,
Lindau, pp. 128 € 13
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