Le barricate dei magistrati
A p.1 il “Corriere
della sera” depreca, con Franco, “la tentazione (sbagliata) del muro contro
muro”, di Meloni che critica la giustizia politica. Nel settimanale dello
stesso quotidiano Polito depreca la persecuzione giudiziaria del sindaco di
Norcia, condannato e assolto poi ricondannato e probabilmente riassolto perché
dopo il terremoto del 2016 ha autorizzato alcuni manufatti in legno, non fissi,
per dare un segnale di rinascita. Tra essi una “struttura costruita con i fondi
della sottoscrizione lanciata dal Corriere
e da La 7, «firmata» da Stefano Boeri”. Perseguito non per altro, per
abuso d’ufficio, l’ipotesi di reato che tutti deprecano. Salvo, come ha fatto
lo stesso giornale, dissociarsi del governo che vuole abolirlo.
Non è
cerchiobottismo, è pavidità. Non c’è dubbio, Meloni o non Meloni, che la
magistratura fa politica. Fa politica in sede giudiziaria. Fa giustizia
politica, l’abominazione delle democrazie. Non da ora, e ha prodotto molti
danni. Contro Berlusconi, complice a suo tempo lo stesso “Corriere della sera”.
Ma anche, quando capita, contro il Pd.
Perché questo
non si dice? Non si può dire, e per quale motivo? Otto anni fa Umberto Eco, non
Meloni, aveva raccontato l’abominio del giornalismo nel suo ultimo romanzo, “Numero
Zero”. Si vuole dare ragione a Eco, anche in fatto di giornalismo?
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