mercoledì 2 agosto 2023

Come ridono le donne, anche di se stesse

Quattro trentenni disinvolte, trendy, scafate, iperaggiornate. Ma inguaribilmente romantiche. La scrittrice palermitana di belle speranze a Roma, naturalmente al Pigneto, dove sennò, che finisce nella palude del business sceneggiatura. La negoziante di Guidonia in calzature sposina del carabiniere che il ritorno del ragazzino dell’infanzia turba. La figlia aristocratica che vuole andare verso il popolo, e sposta sacchi in panetteria. Una santanché dei Parioli, che non perdona uno sguardo. Quattro storie divertenti. Non esilaranti, non ci sono battute fulminanti, la sceneggiatura è  distesa, discorsiva, ma di personaggi e immagini notevoli. Soprattutto, curioso, quelli maschili, anche se marginali nell’economia del film.
Pilar Fogliati ha aspettato invano la chiamata, dopo l’apparizione in “Forever Young” sette o otto anni fa, poi ha sparato la sua salve. Non ancora il suo “Sacco bello”, ma qualcosa che comunque lascia la traccia. La scena iniziale, delle amiche che si raccontano e mimano gli atti sessuali degli uomini. Il mondo ambiguo dello spettacolo, cinico per bisogno. O in filigrana la pratica inutile del sostegno psicologico – una Bobulova sorridente, che pone problemi invece di risolverli, senza crederci.
Un film anche, senza dirlo e forse senza volerlo, tutto al femminile. Con un taglio e un colpo d’occhio femminile-femminile. Come un dato di fatto, cioè, senza rivalse, polemiche, rivendicazioni.
Pilar Fogliati,
Romantiche, Sky Cinema

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