Il cambiamento in foto
Fino
al 20 agosto una larga esposizione di molti fotografi di varia provenienza, e
con varie narrazioni. Al centro la collettiva del titolo, che si vuole “l’unico
programma al mondo di fotografia sul cambiamento climatico basato su dati
concreti, gestito da Climate Outreach, un team di scienziati sociali e
specialisti della comunicazione”. Nell’insieme, la documentazione del
cambiamento in atto, non sempre nelle migliori intenzioni.
Star
della mostra il fotografo tibetano Xiangyu Long, sulla rapidissima trasformazine
del Tibet. Per effetto anche della globalizzazione e dell’omologazione, ormai
parte del “continente” Cina. Curioso il
suo “Tik Tok in Kham”, la vicenda di un pastore tibetano di yak diventato un influencer su TikTok, che trascina al cambiamento
tutta la comunità dove vive.
Gabo
Caruso, argentina, segue la transizione di genere di una bambina, Cora. L’austriaco
Klaus Pichler documenta con “The Petunia carnage” l’insensibilità alla natura. L’inglese
Arianne Clément, con la serie di foto “The Art of Aging”, va controcorrente,
mostrando pose naturali e svelte di persone anziane, fatte di semplicità,
grazia e perfino sensualità. Michele Martinelli, il documentarista lucchese, con
“Far South” fa vivere il carattere imponente, segreto della Sila.
Due
mostre complementari. “Identità e comunità” del collettivo Vaste Programma
(Giulia Vigna e Leonardo Magrelli i fondatori, nel 2017) sulle immagini dei
nuovi media. E “Anni interessanti” dell’Archivio Luce-Cinecittà, per la cura di
Enrico Menduni, che documenta l’Italia negli anni dal 1960 al 1975.
Il
Fiumefreddo Photo Festival alla seconda edizione si allarga alla vicina San
Lucido e si fa Fotografia Calabria Festival.
Associazione
Pensiero Paesaggio, Climate Visuals, Fiumefreddo Bruzio-San Lucido
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