mercoledì 23 agosto 2023

Il dandy Oppenheimer e il sigillo atomico sul dopoguerra

Ben costruito e “recitato”, ma tre ore per un film documentario sono lunghe. Volutamente rassicurante, sui toni del grigio e del bruno. Anche se riguarda il “padre della bomba atomica” – che è vero e non lo è, i padri sono molti. Lo straordinario successo di pubblico negli Stati Uniti nasce dalla voglia americana di innocentarsi, probabilmente: Oppenheimer offre colpa e discolpa, col pentimento – forse, e successivo.
Un “romanzo” in realtà. Con una strana incongruità. Oppenheimer era un dandy , uno che si guardava allo specchio. Pentirsi della bomba era per lui come averla fatta, due non verità che però aggiungevano al personaggio. L’incongruità è che Cillian Murphy nel ruolo del fisico lo mostra, nei tempi, lo sguardo, i gesti, nel solo modo di tenere il cappello in testa e la sigaretta in bocca, ma il film non lo dice – bisogna saperlo.
È un film, anche, che si vuole storico ma senza la storia. Senza la fondamentale novità della scienza che rompe il suo giuramento di Ippocrate, che crea violenza e morte. E la storia politica della chimica-fisica tedesca che poteva arrivare all’atomica prima, ma non lo ha fatto. Mentre l’America lo ha fatto, con concentrazione di mezzi. Lo ha fatto non senza ragione - in guerra bisogna sperimentare tutte le armi possibili, per ogni evenienza. Ma poi la bomba l’ha usata, mettendo assieme ambienti, forze, interessi molto più ampi del singolo scienziato – sia il Progetto Manhattan sia Hiroshima e Nagasaki sono fatti molto più ampi di un personaggio, per quanto accattivante o “decisivo”. L’ha usata quando ormai la guerra era a tutti gli effetti finita – metteva il sigillo sul dopoguerra:
l’armamento nucleare fu realizzato e adoperato in America, non nei paesi europei dove pure era stato pensato come possibile. Con lo spinoso problema corollario dei fisici ebrei, qualcuno emigrato a causa del nazismo, Teller, Szilárd, che non si fecero scrupoli a creare il nuovo strumento di morte - curiosa, a questo proposito, la totale assenza di Fermi, il quale era parte importante di Los Alamos, e della teoria e pratica della fissione nucleare, ma era emigrato solo per antifascismo.
Il film si apre con Prometeo, “che donò il fuoco agli uomini”-  e per questo fu punito dalla divinità. Si può ricordare che Prometeo aveva un fratello, Epimeteo, che non sapeva prevedere. E Prometeo sì? Ma Oppenheimer è al di fuori del mito, lui sapeva bene di che si trattava.
Christopher Nolan, Oppenheimer

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