Il miglior filosofo – se è esistito
Giurista,
astronomo, filosofo, interlocutore e ispiratore di Platone, che a lui intitolò
un dialogo celebre, per di più pitagorico, dunque un discepolo di Pitagora che
ha scritto, ha scritto un trattato, ma poi, Timeo di Locri è mai esistito? La parte
migliore del volumetto è il lavoro della curatrice, Cinzia Campus: la sua introduzine
e le lunghe note di traduzione - il trattato è poca cosa nel libro, una ventina
di pagine (con al centro una lunga serie di numeri armonici), e poca cosa in sé.
Che
non sia esistito è ipotesi inesatta. C’è nel “Timeo” di Platone: “Timeo di Locri,
in Italia, città dalle ottime leggi, ove
non è secondo a nessuno né per sostanze, né per nascita, ha rivestito le più
alte cariche e le magistrature nella città, ed ha toccato, a parer mio, la vetta
di tutta la filosofia”, degno interlocutore di Socrate. Quale filosofia, questa?
Platone insiste: “Il più valente tra noi nell’astronomia, e quello che maggiore
impegno ha profuso nella conoscenza della natura del tutto”. Anzi, addirittura,
sarebbe Timeo e non Platone l’autore del “Timeo”, secondo una malignità di Diogene
Laerzio: Platone avrebbe derivato il suo “Timeo” da alcuni “libercoli” comprati
a caro prezzo, di Filolao e di tre autori pitagorici (che Diogene Laerzio non menziona,
ma uno di questi si supporrebbe Timeo di Locri). Malignità ripresa da Proclo due secoli dopo.
Altre
notizie non abbondano. Platone lo nomina qualificandolo sempre di “pitagorico”. L’incontro di
Socrate con Timeo, che occasiona il dialogo di Platone, sarebbe avvenuto intorno
al 421 - “Timeo apparterrebbe quindi alla generazione di Filolao, contemporaneo
più vecchio di Socrate”. Cicerone accenna in un paio di passi a un incontro fra
Timeo e Platone in uno dei viaggi di Platone in Italia – ma anche lui credeva
che Platone si fosse ispirato a Pitagora.
Timeo
di Locri, Sulla natura del mondo e dell’anima, Ets, pp. 97 € 6,71
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