Il Padrino è cosa americana
La
saga del “Padrino” è un dì fenomeno americano, anzi dell’American Dream – Corleone-Marlon
Brando è una sorta di principe della libertà di fare. “Con la pubblicazione del
“Padrino” di Mario Puzo nel 1969, la passione
di vecchia data del pubblico americano per la mafia finalmente venne
fuori. In pratica, era stata a lungo una parte accettata anche se minore della
vita urbana americana, e un business che non impensieriva molto. In teoria rappresentava
il crimine organizzato, il peccato, e lo squalo divoratore, quindi da esecrare
pubblicamente. Ma J. Edgar Hoover, col suo fiuto abituale per i sentimenti reali
dell’America di mezzo, attentamente evitò di sceglierla come un target, anzi si
rifiutò di ammetterne l’esistenza fino a che il traffico di eroina non la rese,
almeno per qualche tempo, impopolare”.
Recensendo
il nuovo romanzo di Mario Puzo, “The Sicilian”, lo storico inglese ci trova
questa differenza: che ”Il Padrino”, libro e film, era americano, molto americano,
mentre “Il Siciliano” riguarda un personaggio di un’isola remota, una storia un
po’ esotica, di uno che ha tutto per essere Robin Hood, se non che gli piace
uccidere. Questo romanzo non ha attecchito e non attecchirà, conclude Hobsbawum
dedicandogli da ultimo alcune righe, non ha niente di americano, e poi Robin
Hood è Robin Hood proprio perché non assassina
E.J.Hobsbawm,
Robin Hoodo, “The New York Review of
Books” 14 febbraio 1985, free online
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