La vendetta è impossibile
Gli
ultimi giorni in realtà sono tumultuosi, fino alla tragedia. La storia Manzini
l’avrebbe “tratta da un fatto vero”. Non raro (anche oggi un assassinio a coltellate, per furto in tabaccheria): il dolore per una morte
violenta, immotivata, di un figlio nel fiore degli anni non si cancella con la
condanna dell’assassino. Peggio se i benefici di legge lasciano presto il
colpevole libero.
Manzini
ci ha creato sopra una suspense che
attanaglia, seppure con mezzi e artifici comuni – o proprio per questo. Sul
solco del “Borghese piccolo piccolo” di Monicelli e Sordi: la vendetta è sempre
amara.
Con
l’ennesima celebrazione della Guzzi 500, “la” moto, il Falcone, il cavallo dei
Corazzieri, il monocilindrico a quattro tempi. Seppure per un finale equivoco–
apre nell’incubo un futuro diverso, tanto più per essere improbabile.
Antonio Manzini, Gli ultimi giorni di quiete, Sellerio,
pp. 231 € 14
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