L’informazione economica pronta
Non c’è più informazione
economica: investigativa, o comunque informata, di giornalisti che sanno di che
si tratta. Si fa informazione rituale, ripetitiva, per frasi fatte: la manovra,
il bilancio, ora il Pnrr – o Bruxelles che minaccia l’Italia. E si scrive
quello che gli addetti stampa dicono .Beyoncé ha fatto l’1 per cento del pil in
Svezia, con tanto di panini venduti, notti in tende, notti all’Ymca, viaggi in
treno? Bello, amche Max Gazzé, nel suo piccolo, al Sud. I vari specialisti di
relazioni pubbliche, all’immagine, alla promozione, alla pubblicità, eccetera,
non devono più faticare, nemmeno spremersi troppo le meningi per “vendere” il
loro prodotto, artista, evento, azienda.
L’informazione è finalmente “fatta”,
cioè arriva già confezionata. Gratis, si suppone – un tempo gli uffici stampa
facevano grossi regali, la Fiat mandava anche un’auto sotto casa. Anche se non
ci sono più uffici stampa, costano troppo - e poi gli addetti volevano il contratto
giornalistico: ci sono consulenti all’immagine, al brand, alla promozione, etc.Tutto
si fa per crescere – per gli affari.
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