domenica 6 agosto 2023

Ombre - 679

“Turisti in calo fino al 30 per cento”. Turisti italiani – non si fa più vacanza, o allora per due terzi degli anni precedenti, non si può. Ma fatturato di settore in crescita di 1,2 miliardi. È l’indice vero dell’inflazione. Che non è al 6 per cento, e nemmeno al 7, chiunque faccia la spesa lo sa, i prezzi sono più che raddoppiati – dei vegetali anche triplicati. Un residente a Roma che esca a pranzo o a cena si meraviglia che ancora tanti stranieri possano fare turismo in Italia.
 
Sei procedimenti giudiziari, penali e civili, a carico di Trump sono stati scaglionati nei diciotto mesi fino al voto presidenziale di novembre 2024. Difficile non vedervi un’agenda politica. Negli Stati Uniti Procuratori di giustizia sono di nomina politica (governatoriale o presidenziale). Ma nessun giornale lo ricorda. Né si disse al tempo del Russiagate che era un dossier, pagato, commissionato a una ex spia inglese dalla campagna elettorale di Hillary Clinton, con la complicità della Cia. La democrazia si accompagna alla giustizia politica?
 
Domenica è “Tensioni su Reddito e Pnrr”. Lunedì è “Rialzi e tensioni su prezzi e tassi: rischi sulla ripresa”. Martedì è “Rallenta la crescita italiana”. Mercoledì è “Battaglia sui fondi dl Pnrr”. Giovedì “Reddito, alta tensione in aula”. Venerdì, “Scontro su salario e prezzi”. A corpo 48, in prima pagina, del giornale più diffuso. Di cui niente è vero. Neanche come pettegolezzo: sono cose che che non interessano a nessuno. Forse ai parlamentari? Ma i parlamentari non leggono, non hanno tempo, i cellulari non gli lasciano un secondo – e poi li hanno ridotti, ora sono solo seicento. Interesseranno ai padroni dei giornali, per ricattare il governo?
 
Commemorandosi la strage di Bologna, i titoli sono per Mattarella: “Accertata la matrice fascista”. Cosa che ogni presidente ripete da anni, da quando i tribunali l’hanno dichiarata. Mentre la notizia sarebbe che a dire “la responsabilità di questa strage fascista, neofascista” è stato Larussa, che è ora il presidente del Senato, ma tiene o teneva in corridoio in casa il busto di Mussolini. È come se non si volesse passato il neofascismo, e nemmeno il fascismo.  Anzi, non è “come se”, è proprio così, perché non ci sono altri argomenti. Ma di fascismo “non si campa”.
 
La Grande Mobilitazione annunciata (sperata, invocata) a Napoli, a Pisa, a Milano (a Milano, il reddito di cittadinanza?)  contro il governo per i controlli sul reddito di cittadinanza non c’è stata, ma non si dice. Pochi ai sit-in. Ma se ne mostrano solo gli striscioni, non i partecipanti. Che sono gli impiegati Cgil e Usb, i comitati di base (i 5 Stelle fanno la voce grossa solo sulla tastiera, non si scomodano ad andare in piazza).
 
Politicamente, non sarebbe utile dire invece che non è una partita poveri-ricchi ma onesti-furbi – i quali, essendo furbi, non si sono presentati in piazza. Onesti essendo i percettori del reddito di cittadinanza con diritto.
 
“Le aveva rubato le chiavi di casa e si era nascosto nell’armadio della stanza da letto. Ha aspettato che si addormentasse e poi  l’ha assassinata colpendola  alla gola con un coltello. I pm che indagano sul femminicidio di Cologno Monzese potrebbero contestare a Zakaria Atqaoui anche la premeditazione”. Perbacco!
Il “Corriere della sera” scopre il garantismo in prima pagina. Con ben due redattori.
 
Il giorno prima lo stesso giornale scopriva che, finita in gloria la drammatica, tragica, vitale rata di luglio del Pnrr, altre nuvole si addensano sulla scadenza di dicembre, per la penna addirittura di Fubini, che pure conosce le lingue: “Evasione e giustizia, le preoccupazioni di Bruxelles sul Pnrr. Sotto esame le modifiche richieste e la quarta rata di fine anno”. Ora, delle due l’una: o questo Pnrr è funesto (morboso, sospettoso). O la Commissione di Bruxelles è un po’ depressa, che sempre sta in ansia per l’Italia. Anche a Ferragosto.

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