Ombre - 681
L’imposta
sugli extraprofitti delle banche è specialmente salata, calcola il “Corriere
della sera”, per Intesa San Paolo, fino a 975 milioni, e per Unicredit, fino a
857 milioni. Ma si tratta per un rientro a rate – la sovrattassa andrà fra un
anno a credito d’imposta. Il fisco è brutale solo col reddito fisso.
.
“Eurozona
in autunno a rischio recessione”, azzarda “Il Sole 24 Ore” per non deprimere
gli animi nella vacanza d’agosto. No, la recessione c’è già: non solo la Germania,
vanno male molte delle economie a essa collegate, l’Olanda, l’Ungheria e in
generale l’Est europeo, con dati del pil sotto lo zero. Fa bene nasconderlo, essere
ottimisti, o non bisogna invece dirlo,
tanto è semplice e chiaro: se va male mezza Europa andrà male tutto il resto?
Isabella
Bufacchi riesce nel “Sole” di questo rientro dalle ferie a documentare in due densissime
pagine più di quanto tutto l’“Economist” ha fatto nell’ultimo numero, venerdì:
fa spiegare dagli economisti tedeschi la crisi tedesca e di mezza Europa. Ma
nessuno dice il motivo più evidente: la politica assassina della Banca centrale
europea di Lagarde, controllata dalla Bundesbank,
cioè dal governo tedesco.
È
che la Germania è un po’ lenta: dopo un secolo e con un mondo rivoluzionato ha
ancora paura dell’inflazione anni 1920.
La
Germania non è un paese di esploratori e scopritori. Humboldt si limitò a repertoriare,
così come gli storici e i filologi – in questo certo inarrivabili. Bisognerebbe
andare in Germania solo a cose fatte –farsi spiegare cosa uno ha fatto: l’ermeneutica
è l’ingegno tedesco, l’analisi del già fatto, del passato. Per procedere
bisognerebbe regolarsi da soli. E questo l’Europa non sa farlo – in omaggio
alla Germania? Siamo sempre qui coi limiti alla spesa e l’inflazione, anche se
creiamo carodenaro, rincari salariali, inoccupazione, pochi consumi, e
recessione – o pil in crescita di pochi decimali. L’Europa “tedesca” non è più
da tempo la seconda potenza economica mondiale, e presto non sarà nemmeno la
terza.
La
benzina costa caro perché così ha deciso l’Arabia Saudita, restringendo la produzione
di petrolio. A beneficio della Russia – come arma contrattuale nel rapporto non
più buono, dopo un secolo, con gli Stati Uniti. E dei progetti faraonici di
modernizzazione, dal supercampionato di calcio al “corvialone” di 260 km. nel deserto
. Ma l’opposizione, spinta da una paio di giornali, che forse non sanno dov’è
l’Arabia Saudita, dice che è colpa di Meloni. Vuole sempre farle un favore?
Si
celebra in morte Mazzone, l’allenatore all’italiana , quello dei salvataggi e
del primo non prenderle - celebrò un pareggio come una coppa Champions. E si
scopre invece che allevò gli ultimi geni del calcio bello, Totti, Pirlo,
Baggio, Antognoni. Anche le redazioni sportive s’informano dagli uffici stampa
dei vincitori?
Un
generale De Meo, già comandante Nato a Verona, specialista di controinformazione
e intelligence, si fa truffare 200 mila
euro da una donna (sarà donna?) conosciuta sui social. L’esercito dovrebbe farsi
rimborsare, non sarà stato un falso generale? E chi l’ha nominato all’ intelligence?
Un
altro generale, questo in spe, servizio permanente effettivo, scrive e
pubblicizza un libro per ingiuriare i gay, le femministe, i migranti, e gli
ambientalisti. È un militare che s’intende di tattiche (è stato molto
operativo) e strategie. Ma che strategia è quella d’inimicarsi il mondo?
Gran
baccano fanno i media su Meloni che paga il conto degli italiani in Albania:
“Come, coi soldi pubblici?”, eccetera. Mentre si tratta di 80 euro, che lei può
pagare di tasca propria, giusto “to kill the
news”, come vuole il giornalismo
anglosassone, la notizia che faceva le prime pagine albanesi. Semplice, perfino
banale, da parte di Meloni o dei suoi consigliori – dire che gli italiani non
sono ladri, agli albanesi…. E torna il dubbio che questi media non facciano
veramente opposizione, ma siano quinte colonne di Meloni.
Naturalmente
non è così, ma allora? Stupidi non possono essere.
I
sindaci Dem che non hanno bisogno della piccola economia detta dell’accoglienza
non vogliono i migranti e accusano il governo di mandarceli. Perché il governo
è di destra, e la destra, si sa, è anti-migranti. E loro?
C’è
un difetto di comunicazione nel Pd, o il Pd è questo?
Cala
il pil, ma l’agenzia di rating Fitch promuove
l’Italia e migliora le previsioni: l’agenzia
vede buoni risultati negli investimenti, sia delle imprese sia del Pnrr. Mentre
l’opposizione e i media continuano la campagna sul Pnrr – soldi persi, Comuni
incapaci, governi inadempienti, eccetera. Se la cantano e se la suonano. A che
pro?
Continua,
anche dopo la sagra Pnrr (scadenze, rate, eccetera), l’Europa come maestra di
scuola e anzi spauracchio. Non è così nei media di altri Paesi: l’Europa non è
un muso duro, i regolamenti Ue si leggono e si interpretano, le decisioni Ue si
concordano sempre con i governi. Non è nemmeno vero che l’Europa è sempre
d’accordo con il Pd e contro i governi di altro genere. Ma in Italia l’argomento
si può “vendere”, evidentemente. Vige l’ideologia nefasta del “vincolo esterno”:
saremo buoni se saranno inflessibili con
noi. Che risale purtroppo al Presidente Ciampi e a Draghi.
Continua
la difesa a sinistra, nei media e nei partiti, delle banche contro la
sovrattassa del governo Meloni. Non tecnicamente, sul merito, ma
ideologicamente, come tassa sugli extraprofitti. E uno non si capacita: che ci
hanno fatto le banche per difenderle - pare, pure, contro i loro interessi (tra
banche e governo non è una partita tra vergini)?
Ultimo
barrito contro la sovrattassa sugli extraprofitti delle banche: un richiamo
della Banca centrale europea al governo che l’ha imposta. Ma non si sa bene su
che cosa: il merito? l’entità? la modalità? Salvo che la Bce non ha detto nulla
sulla sovrattassa – nulla aveva da dire: l’avrebbe fatto sapere. E allora, sono
media e partiti all’orecchio degli uffici stampa delle banche?
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