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Quando Caserta era top player
Quarant’anni
fa, grazie anche al vivaio, e alla gestione Maggio, di un imprenditore
che riuscì a realizzare un palasport nuovo di zecca in cento giorni, la squadra
di basket Juvecaserta divenne protagonista del massimo campionato, vincitrice di
una Coppa Italia e del campionato 1990-91, e del basket europeo.
La
storia è appassionante. Soprattutto per la parte avuta dagli atleti locali,
oltre che per la saggia gestione societaria e tecnica. Che disegnava un futuro diverso per
una città e un ambiente che di lì a poco, anni 1990, saranno già abbandonati e
ridotti a periferia criminale di Napoli. Un tempo delle speranze che Antonio
Pascale e Francesco Piccolo hano fatto rivivere nei racconti – un tempo, nei
lunghi trasferimenti da Roma al Sud, in vetture senza l’aria condizionata, si
poteva lasciare la macchina incustodita a Caserta per andare a rinfrescarsi…..
anche dentro il parco della Reggia, allora aperto e zampillante, in tutte le fontane.
La
Rai la celebra di malavoglia, affidandola a Rai 2, in seconda serata, d’agosto. Una miniserie di
sei episodi. Ma anche gli autori, bisogna dire, si accontentano di poco. Di
Piccolo e delle memorie, prolisse ma solo occasionalmente vivaci, in tema. All’ombra,
come dice già il titolo, di strapaese. Della “napoletanità” eterna, di una
cultura metropolitana assurdamente celebrativa: provincializzata, ripetitiva, inerte.
Gianni Costantino, Scugnizzi per sempre, Rai 2, Raiplay
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