Calabria bizantina, un monumeno di Orsi
Nel 1929 Orsi, già in pensione
a Rovereto, dopo i quasi quarant’anni in cui aveva inventato, letteralmente, l’archeologia
magnograca in Calabria (Locri, Crotone, Cirò, Sibari, Nocera Terinese). e anche
in Sicilia, riunisce su suggerimento di Zanotti Bianco iI contributi che era venuto
elaborando sul periodo bizantino della Calabria. Su chiese e monasteri dei
monaci basiliani. Un patrimonio che in piccola parte, la Cattolica di Stilo, avev contribuito a recuperare e restaurare. Che poi sarà rivalutato recentemente, con
i fondi europei per le culture minoritarie. Oltre la Cattolica, aveva studiato le
chiese di San Giovanni Vecchio, sempre a Stilo, di Santa Maria di Tridetti a Staiti, Santa Maria di Terreti, S. Adriano a San
Demetrio Corone, in area albanese, il complesso Siberene a Santa Severina, il
Patirion di Rossano. Quasi tutto il patrimonio bizantino poi recuperato, si può
dire, con le sole esclusioni della chiesa e i monasteri di san Giovanni Therestì
sopra Bivongi, e la Roccelletta di Borgia. Ora anch’essi restaurati. E una serie
di monumenti in parte catalogati ma ancora in rovina. mancando un Paolo Orsi: la
Panaghia di Caminia, l’eremo di Monte Stella. E altri semiabbandonati: il
tempietto di San Giorgio a San Luca (di devastazione recente…), e rovine sparse
sull’Aspromonte.
Un
regalo. Donzelli ha ristampato qualche anno fa la riedizione 1992 del volume
originario di Orsi (1929), per la cura di Carlo Carlino, con le foto d’epoca e
i rilievi dell’assistente d Orsi, Rosario Carta. Una pubblicazione fuori commercio
per gli Amici del Comune di Stilo, che la libreria Chiari di Firenze rende
disponibile su amazon.
Paolo
Orsi, Le chiese basiliane della Calabria,
Donzelli, pp . 233, ril., ill,. € 19
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