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Ecobusiness
Sul “Corriere della sera”
Paolo Artemi può proporre una Bmw I 7, “Berlina completamente elettrica”, del
peso di tre tonnellate, e costo da 150 mila euro – “a partire da”.
Si moltiplicano i volumi
delle automobili, anche di piccola e piccolissima cilindrata, e il peso. Per
consumare più combustile e creare più inquinamento? Su dice per la sicurezza.
Forse per la propria, ma il peso e l’ingombro sono una minaccia per tutti gli
altri. Bisognerebbe allora avere la patente di camionista, e gli stessi limiti
di velocità - pick-up e suv per uso urbano sembrano una follia, e lo sono.
Si punta a una
macchina nuova per tutti: elettrica. Un’idea geniale - o demoniaca se
l’automobile è l’inquinatore massimo: obbligare il mondo, un miliardo, due
miliardi di individui, a comprare una macchina nuova. Il “tutto elettrico” è solo una sostituzione del parco
automobili. Sarà sempre auto, con polveri e particolato, e il consumo del
territorio, per strade e parcheggi – e di energie, alla guida veloce, alla ricerca
del parcheggio, un esercizio di usura. Un business santificato, pagato, perfino,
dallo Stato.
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