Il mondo com'è (466)
astolfo
Aigun – Il
Trattato di Aigun è l’ultimo dei cosiddetti “trattati ineguali”, compromessi
che Giappone, Cina e altri paesi dell’Estremo Oriente dovettero accettare con
le potenze europee e gli Stati Uniti nella seconda metà dell’Ottocento fino
alla prima guerra mondiale, fortemente
sfavorevoli, e quindi , prima o poi, da rivedere o scardinare. Fu concluso nella
città di Aigun, oggi Aihui, nella Manciuria Settentrionale, sulle sponde del
fiume Amur, dal plenipotenziario russo Nikolaj Nikolaević Murav’ëv –Amurskij
con i rappresentanti della dinastia imperiale cinese dei Manchù-Qing –
Murav’ëv, generale e diplomatico, fu insignito per l’occasione del titolo e del
nome di conte Amurskij, dal nome del fiume del fiume dove era stato firmato
l’accordo. Il trattato riconosceva alla Russia la sovranità su oltre 600 mila
chilometri quadrati di Cina, garantendo comunque alla Russia l’accesso al
Pacifico, e modificava a favore della Russia il confine, che ora scendeva lungo
il fiume Amur. Un accordo successivo, la Convenzione di Pechino nel 1860, ampliò
la sovranità russa fino alla parte
meridionale del Territorio del Litorale e del Territorio dell’Ussuri. Il
Primosrsky Krai estesamente nominato come parte della Federazione Russa post-sovietica,
o regione del Litorale , allora denominato Manciuria Esterna. Nella regione
Mosca costruì subito una capitale, denominandola Nikolaevsk sul’Amur, poi
sostituita da Chabarovsk, sull’Amur e l’Ussuri, infine, nel 1888, da
Vladivostok, direttamente sul Pacifico, sulla costa del mar del Giappone, al
confine con la Cina e con la Corea del Nord.
Orest Adamovië Kiprenskij –
Luigi Serafini, l’artista autore del “libro più strano del mondo”, il “Codex
Seraphinianus”, si dice felice e soddisf atto, in un’intervista su “la
Repubblica”, di essere vicino di un artista russo a Roma, sepolto a Sant’Andrea
delle Fratte, in una cappella: “Ottimo pittore, fece tra l’altro il ritratto di
Puškin”. È Kiprenskij, pittore romantico per eccellenza, che dopo il ritratto
di Puškin nel 1827 tornò in Italia, dove era stato in precedenza, negli anni di
formazione, e dove ebbe più vasta fama, se non fortuna. Lavorò soprattutto a
Napoli: dipinse tra l’altro un quadro che ben figura ancora al Palazzo Reale,
“Bambini pescatori napoletani”, e un “Letture politiche”, un quadro comprato in
Russia (ora alla Galleria Tret’jakov, a Mosca), ma ribattezzato “Lettori di
giornali a Napoli”, il titolo di Kiprenskij ritenendosi allusivo ai moti
politici del 1830.
Più che per i
suoi quadri, Orest Kiprenskij fu famoso, o famigerato, per le sue storie
d’amore. A Roma, dove sbarcò verso i
trent’anni, ebbe un legame con la modella di nudo all’Accademia. Finché la modella
non fu trovata morta in casa sua. Bruciata viva, nell’incendio dell’appartamento.
Qualche giorno dopo anche il servo dì Kiprenskij, un giovane romano, morì in
ospedale, dove era stato ricoverato. Le due morti passarono agli atti, dopo
varie indagini, non persuasive, come accidentali in seguito a incendio. Ma la
voce pubblica voleva Kiprenskij autore della duplice morte. Il pittore dovette lasciare
Roma. Provò a Parigi, ma anche a Parigi le voci sulla duplice morte di Roma lo
rincorsero. Tornò allora in Russia, nel 1823. Aveva 40 anni.
Prima di
lasciare Roma aveva sistemato la figlia della modella morta, Anna Maria,
“Mariuccia”, Falcucci, di dieci anni, in un convento di monache per orfani, con
una soma per il suo mantenimento. Kiprenskij aveva dipinto Mariuccia in un quadro
anch’esso famoso, “La bambina con una ghirlanda di papaveri”, d’impianto caravaggesco.
Sette anni dopo, nel 1830, tornò a Roma, riprese Mariuccia dal convento, e se
la mise in casa, lei di diciassette anni, lui di quarantasette. Sei anni dopo,
nel 1836, passò al cattolicesimo romano, e se la sposò.
Non era stata
una relazione felice, neanche quella con Mariuccia. I vicini e i conoscenti romani
registravano liti continue. Anche perché Kiprenskij aveva cominciato a bere.
Kiprenskij
morì tre mesi dopo il matrimonio, di polmonite. Qualche mese dopo Mariuccia dava alla luce la
loro figlia Clotilde. Quindi vendette tutti i quadri del marito che si trovò in
casa all’Accademia d’Arte di San Pietroburgo, compresa “La bambina con una ghirlanda
di papaveri”.
Un poemetto con
lo stesso titolo del quadro di Mariuccia vaga in rete postato nel 2015 dalla
scuola di Scrittura Creativa dell’Università di Edinburgh, anonimo, ma “da
Orest Adamovich Kiprensky”, compitato erroneamente Kaprensky.
Marnix de Sainte-Aldegonde – All’Oudezijds Voorburgwahl di Amsterdam c’è una chiesa per cui la
tolleranza ha sfidato la gravità. La chiesa è all’ultimo piano dell’aereo
edificio, completa di altare, ambone, panche e sedie per centinaia di persone,
nonché balconata lungo entrambe le fiancate, per le donne e le persone di riguardo,
ma camuffata, benché dedicata a san Nicola, protettore della città. Era di rito
cattolico, che la tolleranza non tollerava, ancora nel Settecento, per cui si
andava a messa e ai sacramenti facendo la spesa nei magazzini sottostanti. La
città viveva ancora politicamente, malgrado gli statuti di tolleranza a fii
commerciali, nello spirito di Marnix, l’autore dell’ “Alveare di Santa Romana Chiesa”, che la
satira anti-romana aveva annegato nell’invettiva.
I
signori di Santa Aldegonda erano savoiardi. Di cui i Savoia favorirono il
passaggio a Bruxelles al seguito di Margherita d’Austria – nota anche come
Margherita d’Asburgo, la figlia naturale di Carlo V con la l’amante olandese
Giovanna van der Gheynst, sposata brevemente ad Alessandro dei Medici detto il
Moro, presto assassinato da Lorenzino, poi a Ottavio Farnese, quindi detta
anche Margherita di Parma. Philippe de Marnix de Sainte Aldegonde, il “gladiatore
della fede” calvinista, che sposerà una Philippotta, si era formato alla
teologia nei paesi del vino, a Dôle, Pavia e Bologna. Ma vi apprese la Riforma,
e molto operò e parlò per Guglielmo il Taciturno, o Guglielmo I d’Orange, il
conte d’Orange che capitanò la rivolta olandese per l’indipendenza dalla Spagna,
l’iniziatore della Guerra degli Ottant’anni,
dopo averlo convinto che con la causa della Riforma facilitava l’indipendenza.
Il polemista Marnix affascinerà lo storico
Quinet, che ne scrisse l’apologia. Dove lo elegge a “spirito eroico”, “atleta
della verità” e “distruttore della menzogna” - lui che tante ne scrisse sul
papa. E personalmente, nell’entusiasmo per Marnix, una sorta di alter ego, si spinse a dichiarare il
cattolicesimo un nuovo paganesimo. Ma fu
Marnix a cedere Anversa ad Alessandro Farnese, a Ferragosto
del 1585, dopo un anno d’assedio, e l’Olanda gli imputò la resa a tradimento. E
poi Marnix è nel Brabante belga – cioè, se non è libero pensatore, è cattolico.
Ptilonorinchidi – Sono uccelli australiani che fanno un’unione d’amore molto curata e variegata. Ernst
Jünger li richiama nel romanzo thriller “Un
incontro pericoloso”: “Il maschio adorna stupendamente, con fiori, penne e
sassi colorati” il nido d’amore, “il luogo destinato alla soddisfazione del suo
estro”.
Ussuri – L’11 settembre di 55 anni fa, nel 1969, si
concludeva con un cessate il fuoco l’ultima guerra Cina-Russia, allora le due
grandi potenze comuniste. Un conflitto a bassissima intensità, che in tutto avrebbe
fatto 58 morti e 94 feriti ( 500-1.000 i morti secondo le fonti sovietiche, 68
secondo quelle cinesi), di confine, per alcune isole del fiume omonimo, che
però allo scoppio, il 2 marzo, aveva fatto tenere un terzo conflitto mondiale,
le due potenze essendo entrate in guerra minacciosamente determinate. Una serie
di accordi successivi, nel 1991, dopo il crollo dell’Unione Sovietica, nel 1994
e nel 2004, hanno riconosciuto la sovranità cinese sulle isole contese.
astolfo@antiit.eu
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