Il sogno di Almodovar
La
prima scena è il sogno gay, dell’angelo carnale, l’adolescente musicante. Poi in
trenta minuti Almodovar in stato di grazia vara un nuovo genere di film, del
film-racconto invece del film-romanzo (una diversa versione del film a episodi
del cinema italiano di cinquanta-sessant’anni fa), coniugando il melodramma, la
sua passione, col pornosoft, e col western.
Proprio
con un duello al sole, fra due vecchi giovani amici di bisboccia in Messico,
col vino e a letto, poi killer a pagamento, poi separati, da una vita ormai, “venticinque
anni”. L’uno sceriffo, esecutore della legge inflessibile, l’altro cowboy nel
suo ranch – il sogno “casalingo” dell’uno
che l’altro rifiutò. Ma la passione è inalterata.
Pedro Almodovar,
Strange way of life
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