Il sogno di guidare un’automobile, nel paese del petrolio
Un’oretta
di pubblicità. Ben fatta, se viene rilanciata da piattaforme a pagamento. Ma
che tristezza.
Il
film sarebbe della possibilità per le donne saudite – no tutte, quelle sposate
– di poter infine guidare un’auto. Convenientemente velate, e meglio se con il
padre o il marito al fianco.
Manca
ancora molto per la maggiore età delle donne in A. Saudita. Ma il regime si
vuole nobilitare nel senso della modernità, proiettato al cuore del mondo degli
affari e della Grande Politica, pur essendo una monarchia tribale senza nessuna
istituzione e con poche leggi – la maggiore e decisiva è quella del re padrone.
Abbastanza ricco da pagarsi le maggiori agenzie americane e britanniche di relazioni
pubbliche. Che inventano per lui piani di ammodernamento a ripetizione – una
politica d’immagine.
Un
documentario un po’ vecchio, del 2019, quando il divieto di guida fu allentato.
È cinque anni fa che la proibizione totale alle al volante è stata ammorbidita.
Quelle che si (intrav)vedono nel documentario non sono “donne saudite” ma
modelle in costume – ci saranno, anzi ci sono, si può testimoniarlo, donne
saudite intraprendenti e affascinanti, ma non nella pubblicità, specialmente
non al cinema, solo all’estero, al Cairo, a Beirut, quando possono scappare.
Un
documentario pubblicitario, non per il pubblico saudita. Si può vederlo come
promemoria, oggi, di un tempo remoto – sarà inevitabile che le donne in quel
paese diventino prima o poi esseri normali, e allora potranno divertirsi
guardando le prime volte che guidarono un’automobile. Nel paese del petrolio, della
benzina.
Erica
Gornall, Saudi Women’s Driving School,
Sky Documentaries
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