La “coltellata alla schiena” di Biden a Macron in Niger
L’unico punto
fermo nelle vaganti intenzioni politiche del generale Tchiani, l’autore del
colpo di Stato in Niger (“ho la Russia nel cuore”, e insieme una rilevante
presenza americana, militare e commerciale), è la chiusura delle basi militari
francesi. Il gope di Tchiani, che pure si è formato in Francia, è stato
avversato dal presidente francese Macron, che ha anche provato a far
intervenire i Paesi africani confinanti, e specialmente la Nigeria – una assurdità,
presto accantonata.
Tchiani non ha
chiesto il ritiro delle altre forze europee, arrivate in Niger nell’ambito
della Coalizione per il Sahel, organizzata da Macron tra fine 2019 e primi
2020, con i partner europei e con gli Stati Uniti. L’Italia ha in Niger, alla
periferia della capitale Niamey, circa 350 uomini. La Germania mille. Gli Stati
Uniti 2.500, tanti quanti la Francia - ad Agadez, la “capitale” economica, ora
della tratta dei migranti, dove i migranti sono presi in carico dai tuareg
arabizzati.
Macron sarenne
rimasto deluso e irritato alla posizione neutrale degli Stati Uniti (e per conseguenza
dell’Italia e della Germania), cioè favorevole di fatto alla giunta golpista.
Che avrebbe definito “una coltellata alla schiena”.
Nessun commento:
Posta un commento