giovedì 28 settembre 2023

La “coltellata alla schiena” di Biden a Macron in Niger

L’unico punto fermo nelle vaganti intenzioni politiche del generale Tchiani, l’autore del colpo di Stato in Niger (“ho la Russia nel cuore”, e insieme una rilevante presenza americana, militare e commerciale), è la chiusura delle basi militari francesi. Il gope di Tchiani, che pure si è formato in Francia, è stato avversato dal presidente francese Macron, che ha anche provato a far intervenire i Paesi africani confinanti, e specialmente la Nigeria – una assurdità, presto accantonata.
Tchiani non ha chiesto il ritiro delle altre forze europee, arrivate in Niger nell’ambito della Coalizione per il Sahel, organizzata da Macron tra fine 2019 e primi 2020, con i partner europei e con gli Stati Uniti. L’Italia ha in Niger, alla periferia della capitale Niamey, circa 350 uomini. La Germania mille. Gli Stati Uniti 2.500, tanti quanti la Francia - ad Agadez, la “capitale” economica, ora della tratta dei migranti, dove i migranti sono presi in carico dai tuareg arabizzati.
Macron sarenne rimasto deluso e irritato alla posizione neutrale degli Stati Uniti (e per conseguenza dell’Italia e della Germania), cioè favorevole di fatto alla giunta golpista. Che avrebbe definito “una coltellata alla schiena”. 

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