sabato 23 settembre 2023

Morire d’amore

Due ragazzi spensierati a Giarre, Catania, nel 1980, di amicizia troppo intima per amici e familiari, vengono uccisi, con due colpi di pistola - la protesta del nascente movimento omosessuale si concretizzerà nell’occasione nella fondazione di Arcigay. Dagli atti delle varie inchieste e dalle memorie che ne seguirono Beppe Fiorello ricava una narrazione svelta, sempre ben caratterizzata, specie nei legami familiari stretti dei due ragazzi,  e delle loro amicizie, sempre equilibrata malgrado la lunga durata del film, senza stereotipi. Con una ricostruzione apparentemente semplice dell’epoca, benché di fatto molto articolata, tanto risponde con esattezza a chi ne ha personale memoria.
Il titolo è naturalmente riferito al rapporto fra i due ragazzi, prima benedetto poi esecrato, ed è preso da una canzone di Battiato, non correlata alla vicenda. Sono le immagini, i colori, i suoni, i tempi, l’ambientazione, non la colonna sonora, a dare spessore e tonalità al film. Un’opera prima da regista, del “fratello minore” ma già cinquantenne, come da film-maker di esperienza.
Beppe Fiorello, Stranizza d’amuri, Sky Cinema

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