Ombre - 683
Il
Superbonus costa ora 100 miliardi. Di giorno in giorno si allarga il buco
aperto nei conti pubblici dalla finanza allegra di due governi molto rispettati,
Conte e Draghi. Tra Superbonus e Reddito di cittadinanza avremo due-tre anni di
ristrettezze gravi nella spesa per la sanità, la scuola, le infrastrutture. Ma
niente scalfisce il. mito. Perché è un (ultimo?) residuo della sinistra, intesa
come sbadataggine?
Si è tenuta a Scilla e Villa San Giovanni in Calabria una
convention dei Conservatori e
Riformisti Europei, il raggruppamento che Giorgia Meloni presiede. Il “Quotidiano di Calabria”, senza dire di che si
tratta, la fa criticare oggi, con
un’intervista, dal segretario del Pd a Villa. La convention aveva per tema “Se cresce il Sud cresce l’Europa”.
Capita
di seguire Napoli-Lazio al ristorante, quindi senza audio. E di vedere due reti
bellissime, non contestate dai napoletani, annullate ai laziali per
“millimetri”: sembra una comica, i gesti del’arbitro, le espressioni dei
giocatori, muti. Il fuorigioco di millimetri è una scemenza, bisogna non avere
mai giocato a calcio o semplicemente corso in vita propria. Ma questo calcio avvocatesco
è ributtante: la professione giudiziaria è la più abietta in questo momento in
Italia, ma tutto è “giudiziario”. Si direbbe una società bacata.
Sergio
Rizzo spiega profusamente su “L’Espresso” (“Così i giudici amministrativi hanno
trovato il modo di garantirsi ricchi incarichi extra”) come i magistrati
contabili (Corte dei Conti) e amministrativi (Consiglio di Stato) si sono
reintrodotti surrettiziamente la giustizia privata dei lucrosissimi arbitrati,
da qualche anno proibita per legge – la “giustizia ordinaria” è lenta, nei
processi con molti soldi è meglio ricorrere a un accordo privato, mediato da un
Gran Giudice. Il Consiglio di Stato, la Corte dei Conti, che si penserebbero –
e loro stessi s’impancano a – supremi organi di diritto, come bande in realtà
di affaristi.
Amato
non dice nulla, sulla strage Itavia nel
1980, che già non si sapesse, come Parigi può obiettare, quindi è solo la
scelta di “la Repubblica” di spararla grossa. La novità è in un particolare,
sgradevole: dare a Craxi la colpa se il missile contro Gheddafi finì per
abbattere l’aereo di linea. Chi era Craxi nel 1980 per sapere che la Nato
preparava un agguato a Gheddafi? E come fece ad avvertirlo, all’insaputa del
governo italiano e dei servizi Nato? Amato è sempre stato guardato con sospetto
nel Psi, probabilmente lo conoscevano. Dal testo della intervista sembra pure che nel 1980 fosse intimo di Craxi, una sorta di segretario, mentre era anti-craxiano.
Amato
si mostra anche singolarmente – avendo studiato anche negli Stati Uniti – digiuno
di politica internazionale. Craxi certamente non confondeva l’Olp con Gheddafi.
Come Amato fa, nel 2023, ex presidente della Corte Costituzionale - ci sono
arabi e arabi.
“Superbonus
edilizio. Calo di gettito complessivo per lo Stato pari a 74 miliardi”. Elly
Schlein: “Non hanno soldi per mantenere le promesse”. Ma Schlein ci è o ci fa?
500
manifestanti a Napoli per il Reddito di cittadinanza e contro il governo sono
molti o sono pochi? Abbastanza per farci due pagine di giornale. Ma allora anche
i giornalisti beneficiano del Reddito di cittadinanza, una grillata delle più
bestiali?
Nel
fondo pagina sperduto cui è confinata la
sua rubrica di politica internazionale, il lunedì, giorno dello sport, Sergio Romano
scrive: “L’America, la democrazia militare che guida il mondo libero”. Detto
quasi al confessionale, è una cosa di cui vergognarsi?
Si
ride di Mancini cattolico professo, devoto di Medjugorie, dove va spesso, delle
apparizioni della Madonna, che va in Arabia Saudita, uno dei paesi più arretrati
in materia di leggi, per dare una mano a imporsi fra i paesi “liberi”
(occidentali), ad avere una patente di “normalità”, anche se è tutto il
contrario. In effetti, la cosa è ridicola come sembra: un Paese non diventa
calcistico solo perché il padrone lo vuole, il padrone non può allevare undici campioni
e qualificarsi per il Mondiale - può comprarli ma non allevarli. Ma forse, più
che altro, bisognerebbe non invecchiare. Perché: che se ne fa Mancini di tutti
i soldi che l’Arabia Saudita gli pagherà?
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