domenica 17 settembre 2023

Ombre - 685

Von der Leyen e Metsola per affrontare il problema migranti, socialisti per l’impossibile via libera. Mai fare accordi con i governanti africani è il mantra di Borrell e Iratxe Garcia, i due spagnoli che capeggiano l’uno la politica estera Ue e l’altra il partito Socialista al Parlamento europeo. Che dalla Spagna vengano lezioni di democrazia sembra difficile. Ma trovano eco immediata in Elly Schlein, oca giuliva: mai fare accordi con i “dittatori” africani. Anche se l’unico, e funzionante, è stato fatto da Minniti, del (vecchio?) Pd, il partito che pare sia di Schlein.
 
“’Ndrangheta dominatrice assoluta della scena criminale”, alla luce di una “struttura coesa”, “delle sue capacità militari”, “e del forte radicamento nel territorio” – così, con queste citazioni, “Il Sole 24 Ore” può sintetizzare il rapporto annuale della Dia, la Direzione investigativa antimafia. È un mantra della Dia, che lo ripete ormai da vent’anni, da quando ha scoperto la ‘ndrangheta. Ma tutta questa “scena criminale” in Calabria? Sarà di fatto la regione più ricca in Italia.
 
In particolare la ‘ndrangheta della Dia domina, oltre quello della droga, i mercati del Superbonus e del Pnrr. Qui però non ci vuole intelligenza, oltre che violenza? O entrature? Abitando a Roma, si direbbe che il Superbonus sia stato monopolizzato piuttosto dal Vaticano, che ha potuto mettere sul le enormi cubature inutilizzate dei tanti ordini ormai esausti, comprese le chiese sconsacrate. Con la garanzia, molto vaticana, che le pratiche (istruttorie, licenze, permessi, cessione crediti etc.) sono istantanee, e inattaccabili.
 
Il debito pubblico mondiale ammonta a 235 trilioni di dollari (235 mila miliardi), calcola il Fondo Monteraio Internazionale. In calo per il secondo anno consecutivo, ma sempre superiore ai livello pre-covid – la spesa pubblica si è impennata per rivitalizzare l’economia dopo il covid. È comunque il 238 per cento del pil mondiale. Il mondo vive su una bolla.
 
“Se pensiamo che nel 2025 la Nigeria sarà più popolosa di tutta l’Unione Europea capiamo a che cosa stiamo andando incontro”. Semplice, no? Ma lo dice Marion Maréchal, della famiglia Le Pen, e quindi non esiste.
 
“La sinistra italiana è l’unica forza politica al mondo che vuole tassare di più i suoi elettori, ma questo è un altro discorso”, Aldo Cazzullo sul “Corriere della sera”. No, è il discorso. Di un’insipienza, dai tempi di Berlinguer, cinquant’anni fa – quando Di Mattia e Desario alla Banca d’Italia ammonivano che il risparmio era anche operaio (ma anche Carli, col “debito pubblico tesoro degli italiani”). Ammonivano a nessun effetto, la sinistra è dei signorini, che come i muli vanno col paraocchi. Con le tasse dirette e la pioggia di tasse indirette – le “patrimonialine” che si inventano per “fare il bilancio”, che tutti paghiamo, ogni poche settimane
 
L’Italia è nata col debito. Che ogni pochi anni la mette in crisi. Il fatto è ricorrente – e noto: è in tutte le storie economiche, molto chiara la più economica di tutte, di Carlo Cipolla, “Storia facile dell’economia italiana”, negli Oscar. Ma aggravata dall’entrata nello Sme-euro senza un consolidamento preliminare. Ciampi e Draghi confidavano nel “vincolo esterno”, nella virtù imposta da Francoforte, che invece ha acuito la questione debito.
 
Le donne non si fidano, una (quasi) su due, se ha risparmi, li tiene liquidi sul conto. All’indagine Unicredit si dichiara “avversa al rischio” quasi una donna su due, il 43 per cento. Si può criticarle, se non si fidano dei fondi comuni, che tanti danni hanno provocato e provocano, che le banche tanto raccomandano, e quasi impongono – un terzo, un terzo e un terzo?
 
Quando Bianca Berlinguer era in Rai il suo programma era mediocre e gli ascolti modesti. Ma nessuno lo diceva. Ora che è passata a Mediaset, subito Aldo Grasso (“non ho bisogno di guardare il suo programma, è al solita pagliacciata”), condanna il programma, la sua carriera in Rai, e perfino
il nome.
 
Milena Bertolini non si pente di nulla dell’incredibile Mondiale nel quale ha affossato la Nazionale femminile di calcio. Tre o quattro gol in fotocopia, tutti di testa su corner, altrettanti in superiorità numerica. Anzi, dà la colpa alle ragazze che diceva di voler proteggere e valorizzare. E poi critica il nuovo allenatore,”un ritorno al patriarcato”. Può fare peggio del matriarcato?
 

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