Ombre - 685
Von
der Leyen e Metsola per affrontare il problema migranti, socialisti per
l’impossibile via libera. Mai fare accordi con i governanti africani è il mantra
di Borrell e Iratxe Garcia, i due spagnoli che capeggiano l’uno la politica
estera Ue e l’altra il partito Socialista al Parlamento europeo. Che dalla
Spagna vengano lezioni di democrazia sembra difficile. Ma trovano eco immediata
in Elly Schlein, oca giuliva: mai fare accordi con i “dittatori” africani.
Anche se l’unico, e funzionante, è stato fatto da Minniti, del (vecchio?) Pd,
il partito che pare sia di Schlein.
“’Ndrangheta
dominatrice assoluta della scena criminale”, alla luce di una “struttura
coesa”, “delle sue capacità militari”, “e del forte radicamento nel territorio”
– così, con queste citazioni, “Il Sole 24 Ore” può sintetizzare il rapporto
annuale della Dia, la Direzione investigativa antimafia. È un mantra della Dia,
che lo ripete ormai da vent’anni, da quando ha scoperto la ‘ndrangheta. Ma
tutta questa “scena criminale” in Calabria? Sarà di fatto la regione più ricca
in Italia.
In
particolare la ‘ndrangheta della Dia domina, oltre quello della droga, i
mercati del Superbonus e del Pnrr. Qui però non ci vuole intelligenza, oltre
che violenza? O entrature? Abitando a Roma, si direbbe che il Superbonus sia
stato monopolizzato piuttosto dal Vaticano, che ha potuto mettere sul le enormi
cubature inutilizzate dei tanti ordini ormai esausti, comprese le chiese
sconsacrate. Con la garanzia, molto vaticana, che le pratiche (istruttorie,
licenze, permessi, cessione crediti etc.) sono istantanee, e inattaccabili.
Il
debito pubblico mondiale ammonta a 235 trilioni di dollari (235 mila miliardi),
calcola il Fondo Monteraio Internazionale. In calo per il secondo anno
consecutivo, ma sempre superiore ai livello pre-covid – la spesa pubblica si è
impennata per rivitalizzare l’economia dopo il covid. È comunque il 238 per
cento del pil mondiale. Il mondo vive su una bolla.
“Se
pensiamo che nel 2025 la Nigeria sarà più popolosa di tutta l’Unione Europea
capiamo a che cosa stiamo andando incontro”. Semplice, no? Ma lo dice Marion
Maréchal, della famiglia Le Pen, e quindi non esiste.
“La
sinistra italiana è l’unica forza politica al mondo che vuole tassare di più i
suoi elettori, ma questo è un altro discorso”, Aldo Cazzullo sul “Corriere della
sera”. No, è il discorso. Di un’insipienza, dai tempi di Berlinguer,
cinquant’anni fa – quando Di Mattia e Desario alla Banca d’Italia ammonivano
che il risparmio era anche operaio (ma anche Carli, col “debito pubblico tesoro
degli italiani”). Ammonivano a nessun effetto, la sinistra è dei signorini, che
come i muli vanno col paraocchi. Con le tasse dirette e la pioggia di tasse
indirette – le “patrimonialine” che si inventano per “fare il bilancio”, che
tutti paghiamo, ogni poche settimane
L’Italia
è nata col debito. Che ogni pochi anni la mette in crisi. Il fatto è ricorrente
– e noto: è in tutte le storie economiche, molto chiara la più economica di
tutte, di Carlo Cipolla, “Storia facile dell’economia italiana”, negli Oscar.
Ma aggravata dall’entrata nello Sme-euro senza un consolidamento preliminare.
Ciampi e Draghi confidavano nel “vincolo esterno”, nella virtù imposta da
Francoforte, che invece ha acuito la questione debito.
Le donne non si
fidano, una (quasi) su due, se ha risparmi, li tiene liquidi sul conto.
All’indagine Unicredit si dichiara “avversa al rischio” quasi una donna su due,
il 43 per cento. Si può criticarle, se non si fidano dei fondi comuni, che
tanti danni hanno provocato e provocano, che le banche tanto raccomandano, e
quasi impongono – un terzo, un terzo e un terzo?
Quando
Bianca Berlinguer era in Rai il suo programma era mediocre e gli ascolti
modesti. Ma nessuno lo diceva. Ora che è passata a Mediaset, subito Aldo Grasso
(“non ho bisogno di guardare il suo programma, è al solita pagliacciata”),
condanna il programma, la sua carriera in Rai, e perfino
il
nome.
Milena
Bertolini non si pente di nulla dell’incredibile Mondiale nel quale ha affossato
la Nazionale femminile di calcio. Tre o quattro gol in fotocopia, tutti di testa
su corner, altrettanti in superiorità numerica. Anzi, dà la colpa alle ragazze
che diceva di voler proteggere e valorizzare. E poi critica il nuovo allenatore,”un
ritorno al patriarcato”. Può fare peggio del matriarcato?
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