martedì 10 ottobre 2023

Colombo era un cretino, oltre che un malfattore

“Poche figure storiche sono state sottoposte a una revisione così radicale come quella di Crtistoforo Colombo, la cui “scoperta” del “Nuovo Mondo” verrà celebrata domani con una vacanza in suo nome. In precedenza questo mese i parlamentari americani hamno riproposto un disegno di legge che sostituirebe il Columbus Day con un Indigenous Peoples’ Day; molti dei miti ammirativi che lo circondano sono stati radicalmente smontati. La versione della vita di Colombo con la quale la maggior parte di noi è cresciuta fu inventata nel primo Ottoceto, ha scritto Elizabeth Kolbert sul “New Yorker” nel 2002. Colombo non sfidò l’opinione corrente che la terra era rotonda; al contrario, era uno dei pochi che coltivava la possibilità che non lo fosse. Le sue coordinate nautiche sarebbero state da ridere, se non che ha falsificato i numeri che aveva condiviso con la sua ciurma.  Il suo errore peggiore, naturalmente, riguardò il trattamento dei popoli Nativi, il cui “soggiogamento” promosse pochi giorno dopo lo sbarco…” (sbarcò “in Venezuela”?). Eccetera.
Per il Columbus Day, che mette al 9 ottobre invece che al 12, la rivista riesuma, sotto la testatina “classici”, un lungo testo pubblicato il 14 ottobre 2002, della sua redattrice Elizabeth Kolbert, intitolato “The Lost Mariner”, il marinaio disperso, di cui sinteizza il contenuto nel sommario qui tradotto. Sotto il “catenaccio”: “La fiducia in se stesso che animava Colombo era il suo malfatto”.
Nel testo manca lo sterminio degli indiani, molte altre infamie ci sono per circa venti pagine. Molto prima della “cancel culture” – Kolbert (saggista poi affermatasi col catastrofismo “verd e”, “La sesta estinzione”, “Il cielo bianco”, premio Pulitzer per questo) e il “New Yorker” sono establihment newyorchese, non le minoranze della futura cancel culture.
The Extreme Incompetence of Christopher Columbus
, “The New Yorker”, free online

 

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