Come ridere nella casa di riposo
Un ragazzo sconta la pena di un anno ai servizi sociali in una casa di riposo. Di
anziani soli, senza famiglia. È impreparato e molti equivoci ne nascono. Ma alla
fine “libererà” gli anziani dal direttore-profitattore. E una nuova vita avvierà
per loro, da bambino cresciuto in orfanotrofio: in una casa di riposo che è
anche orfanotrofio, dove piccoli e grandi compartiranno un po’ d’affetto.
Un racconto semplice, per una
vena narrativa tutta francese, della commedia brillante. Portata alla perfezione
in America negli anni Trenta e Quaranta,
ma da qualche tempo, dopo l’impero della Nouvelle
Vague intellettualista, alla base del “cinema francese”.
Non storie lamentose più o meno, ma storia d’invenzione, di necessità brillanti.
Veloci, e anche di budget piccoli e minimi – qui basta una coorte di caratteristi,
attorno a Depardieu, il più solitario di tutti.
Thomas Gilou, Il peggior lavoro della mia vita, Sky
Cinema
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