giovedì 12 ottobre 2023

Fine dell’Ostpolitik europea

C’era, c’è stata a lungo, una Ostpolitik europea, o quanto meno “renana”, franco-tedesca, di avvicinamento della Ue alla Russia. Con manifestazioni notevoli negli ultimi vent’anni, prima dell’attacco russo all’Ucraina. Nel 2003 Germania e Francia si erano affiancate alla Russia nella critica della  guerra americana all’Irak. Analogamente nel 2008, nella discussione sull’adesione dell’Ucraina alla Nato, e nella guerra in Georgia – dove il cessate il fuoco fu mediato dal presidente francese Sarkozy. E dopo l’annessione russa della Crimea nel 2014, gli accordi di pace di Minsk furono mediati dal presidente francese Hollande e dalla cancelliera tedesca Merkel.
Sarkozy ritiene ancora che l’Ucraina debba restare neutrale, e che con Mosca bisognerà comunque trattare, per “trovare una via d’uscita”. Ma la Germania, dove l’Ostpolitik è stata configurata, dal cancelliere socialista Brandt negli anni della guerra fredda, mezzo secolo fa, il cancelliere socialista Scholz opera come se fosse defunta.

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