Fine dell’Ostpolitik europea
C’era,
c’è stata a lungo, una Ostpolitik europea, o quanto meno “renana”,
franco-tedesca, di avvicinamento della Ue alla Russia. Con manifestazioni
notevoli negli ultimi vent’anni, prima dell’attacco russo all’Ucraina. Nel
2003 Germania e Francia si erano affiancate alla Russia nella critica
della guerra americana all’Irak. Analogamente
nel 2008, nella discussione sull’adesione dell’Ucraina alla Nato, e nella guerra
in Georgia – dove il cessate il fuoco fu mediato dal presidente francese Sarkozy.
E dopo l’annessione russa della Crimea nel 2014, gli accordi di pace di Minsk
furono mediati dal presidente francese Hollande e dalla cancelliera
tedesca Merkel.
Sarkozy
ritiene ancora che l’Ucraina debba restare neutrale, e che con Mosca bisognerà
comunque trattare, per “trovare una via d’uscita”. Ma la Germania, dove l’Ostpolitik
è stata configurata, dal cancelliere socialista Brandt negli anni della guerra
fredda, mezzo secolo fa, il cancelliere socialista Scholz opera come
se fosse defunta.
Nessun commento:
Posta un commento