La Cina di Kissinger e la distensione con l’intelligenza artificiale
Si può dire il centenario
Kissinger l’ultimo madarino della Cina, della grande politica. Che non ne condivide l’amara previsione di una guerra
con gli Stati Uniti “in cinque-dieci anni stando l’attuale tendenza”. Ma crede
realizzabile il suo auspicio che un nuovo “equilibrio di potenza” sia negoziato
e raggiunto per l’applicazione militare dell’intelligenza artificiale.
La proposta di Kissinger nell’ultima
sua voluminosa pubblicazione, ora ribadita in un saggio, e di un paio di altri accademici americani della
politica a lui vicini, di utilizzare le applicazioni dell’intelligenza
artificiale per la “restaurazione dell’equilibrio”, attraverso un lungimirante
negoziato, in Cina non è caduta nel vuoto. Non se ne parla in sede
internazionale, in attesa che anche in America l’idea si faccia strada, ma se
ne dibatte nei media cinesi.
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