L’America presa alla sprovvista, arsenali semivuoti
Troppe due guerre, in Israele
dopo l’Ucraina, e con Taiwan a rischio. L’America di Biden, che aveva esordito
abbandonando l’Afghanistan, e restituendo all’Iran 6 miliardi malgrado le
sanzioni, sono di preoccupazione. Non solo perchè nessun segnale era stato avvertito
di quanto si preparava - appena uan settimana prima, al The Atlantic Festival, il
consigliere presidenziale per la Sicurezza Nazionale Jake Sullivan assicurava
che “il Medio Oriente non è mai stato così tranquillo negli ultimi due decenni”.
Il riavvicinamento avviato da Biden con l’Arabia Saudita, al punto da portare il
reame a preliminari di pace con Israele, resta bloccato – mentre Riad coopera
con Putin, e anche con Pechino, nel gruppo dei Brics, alternativo al G 7, e anche fuori, fra petrolio e finanza. E prolungandosi lo stato di guerra ci sarebbero
problemi per i rifornimenti militari.
Gli Stati Uniti si ritengono
sempre impegnati alla difesa di Israele, ma gli arsenali sarebbero semivuoti
dopo l’assistenza all’Ucraina, e a Taiwan. E un rilancio della produzione bellica
richiederebbe molti mesi, anche più di un anno, per motivi di budget e di
organizzazione.
Prolungandosi il conflitto,
ne sarebbe probabilmente indebolita la presidenza Biden, nell’anno della campagna
per il rinnovo della carica.
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