sabato 28 ottobre 2023

L’epoca del falso

Adrià, lo chef per eccellenza di questi decenni di foodmania, dice che non gli piace cucinare. Lo dice per avere un “ritorno di fiamma” – è da qualche tempo che non faceva più i titoli? Ma è in effetti una strana mania, quella del “gusto”: un mondo di pubblicità senza sostanza. Se nessuno più cucina in casa, solo surgelati, e nei ristoranti servono precotti.
Una passione costruita a freddo, quella della cucina, per “valorizzare” l’immenso bacino pubblicitario, prima poco battuto, dell’agricoltura e dell’agroindustria, e della necessità di alimentarsi. Come quella già in uso da due generazioni del fashion, poiché il mondo vuole ancora vestirsi. Con l’incredibile mercato degli sneakers, scarpe di gomma e plastica che costano pochi centesimi, durano una stagione, riempiono il corpo di elettricità statica, e si vendono a diecine e centinaia di euro. O dei più recenti social, con influncer per ogni bisogno, specie se superfluo, e di ogni età.
Non c’è altra novità nel Millennio,  a parte le guerre tutt’attorno all’Europa - vissute anche queste come propaganda, eroi, casi umani, vittime innocenti: sarà il Millennio del Falso?

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