Questa
volta è “guerra”, giustamente Netanyahu l’ha dichiarata. Finora i Palestinesi
si erano espressi col terrorismo, compresa la Olp, mai operativa su territorio israeliano,
e nella disobbedienza civile delle Intifada. Questa è una guerra, anche se di
un paese inesistente, Gaza. Dove però Hamas è un potere, se è riuscito a neutralizzare
la intelligence israeliana. E che non
si può cancellare – ne è anche difficile l’occupazione militare. Il conflitto
israelo-palestinese assume un altro rilievo.
Tutte
le guerre degli ultimi quarant’anni si combattono alle frontiere della Fortezza
Europa. In Libano, Golfo, ex Jugoslavia, fino all’invenzione del Kossovo, Afghanistan,
Iraq, Libia, Siria, Georgia, Ucraina, e ora di nuovo alle frontiere di Israele.
Non è un caso, non per gli stati maggiori. Solo l’Europa non ci fa caso.
(Non)
riempie Roma la Cgil alle manifestazione per i diritti. Capifila Bindi, uno
Zagrebelslsky, e don Ciotti, tre ottantenni. Una mobilitazione per la terza
età? Nostalgica? Dei reduci del Cinquantennio, 1944-1994?
L’unico slogan della manifestazione sarà
il “Meloni è una puttana” che un gruppo intona sulla metropolitana. Un gruppo
di vecchi militanti proprio della Cgil. Povero sindacato, Berlinguer non c’è
più ma il reducismo fa ancora danni.
È
curioso come i media trattano le foto della giudice Apostolico alle
manifestazioni contro il ministro dell’Interno – Salvini era ben un ministro dell’Interno,
di un governo a guida 5 Stelle, gli alleati del Pd. Trattandone la
pubblicazione come dossieraggio. Come se la finora sconosciuta giudice catanese
fosse una nemica giurata di Salvini, che per questo la faceva pedinare.
È
curioso che i media abbiano ripreso le immagini di Apostolico in piazza contro
Salvini, di incredibile interesse giornalistico, solo dopo e perché le ha
rilanciate Salvini.
La
giudice Apostolico è difesa, anche per la sua libertà di manifestazione, dall’Anm,
il sindacato dei giudici, e da alcune correnti sindacali, è nei compiti del
sindacato. Ma è curioso che il Tribunale civile di Catania non abbia nulla da dire
su questa sua giudice che abroga una legge – o il dottor Massimo Escher che vi
presiede il Gruppo per i diritti della persona e dell’immigrazione.
Anche
sul piano sostanziale, gli immigrati non li protegge una come Apostolico – basta
leggere le scemenze che ha fatto valere in udienza.
S’illustra
il Nobel per la Pace a Narges Mohammadi con una foto lusinghiera del “capo spirituale”
dell’Iran Khamenei, ringiovanito, sullo sfondo di fanciulle adoranti, nei paludamenti
di regime, che dice il premio “un insulto alla religione di due miliardi di persone”.
Che erano un miliardo cinquant’anni fa: è stupefacente la diffusione dell’islam,
anche a prescindere dall’oro nero, sparso a pieno mani in Africa e in Asia da cinquant’anni
a questa parte, dal primo shock petrolifero - mentre le confessioni cristiane,
quella romana in primo luogo, si ritiravano contrite dalla piazza economica,
luogo del demonio. Stupefacente la diffusione di una religione che vuole, fustigazioni,
lapidazioni, impiccagioni, e un costume obbligato per le donne. Un simbolo per
tante ragazze che s’incontravano allo Zodiaco a Monte Mario e tuttora al Forte
dei Marmi, in bicicletta, a esibire nella calura velo e chador – malgrado le
bastonature mortali a Teheran.
La
giunta Zingaretti, ultima giunta Pd alla Regione Lazio, ha creato come suo
ultimo atto quindici mesi fa degli enti inutili, gli Egato, enti di governo
degli ambiti territoriali ottimali. Per dare “lavoro” a una serie di esponenti
politici locali, con uno stipendio da ottomila euro mensili per il presidente.
La giunta di destra che è succeduta a Zingaretti non riesce ad abrogare questi enti
inutili – al procedura amministrativa è lunga. Ma il Pd tace.
Il
maxiprocesso a Milano per le truffe alla Ue si conclude con 11 condanne (la maggior
parte delle quali in realtà patteggiamenti) e 51 assoluzioni. Con motivazioni
delle condanne principali che fanno ridere il cronista giudiziario del
“Corriere della sera”. Si sono liberati i giudici di Milano? La Procura di Milano non ha più peso. Milano non
la teme?
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