domenica 22 ottobre 2023

Ombre - 690

Israele ha già invaso Gaza due volte, nel 2008 e nel 2014. Senza esito, come si vede – a parte le distruzioni e le morti. Ciò nonostante le forze armate israeliane, che pure sono accreditate di grande capacità analitica, non mutano strategia. Evidentemente, hanno piani di guerra anomali: di uno Stato, con istituzioni e confini, contro che cosa?
 
È guerra, tra Israele e Palestinesi. È l’evidenza – si combatte anche in Cisgiordania, i coloni israeliani vanno a caccia di palestinesi, con l’aiuto dell’esercito. Ma si preferisce parlare di terrorismo. Mentre converrebbe a tutti, soprattutto a un barlume di pacificazione, considerare i palestinesi forza combattente – un nemico, certo.
 
Subentra subito, nella tragedia israeliana, la pratica delle “notizie di guerra”, l’informazione “gestita”: la droga, il missile imploso, la bambina bruciata, la giornalista-eroe di “Al Arabiya” – di “Al Arabiya”? Che fanno parte di una guerra, ma nascondono l’essenziale: perché? che fare? come uscirne? Si vuole Hamas un altro Is, o Al Qaeda, anche se non fa attentati in Europa e in America, ed è radicato dappertutto tra i palestinesi. E non si dice che un quinto della popolazione della stessa Israele, a Gerusalemme e altrove, è di palestinesi. E che non si può ripetere a Gaza l’operazione Olp in Libano: non ci sono milizie cristiane e non c’è altra maniera di “liquidare” Hamas.
 
La cosa più civile che la Ue abbia fatto, il trattato di Schengen, della libera circolazione, viene cancellata o sospesa per la paura dell’immigrazione. Che in venti o trent’anni la Ue non ha voluto regolamentare, regolandosi secondo convenienza, la Germania, l’Olanda, la Svezia, l’Austria…

Perfidia su perfidia, Antonio Ricci confida al “Corriere della sera” a proposito dell’ex compagno di Meloni: “Da una fortunosa pesca estiva avevo due fuorionda del giornalista in frigo. Li ho usati”. Poi precisa che risalivano a giugno. Ma il giornalista ha cominciato la rubrica il 4 settembre.  Certo, è anche vero che questa estate è stata lunga   E questo Giambruno è uno che le confidenze se le prende subito. 

“Nel 2010 al Pronto Soccorso del Bambino Gesù di Roma arrivavano 150 pazienti all’anno per una consulenza psichiatrica; nel 2022 sono stati oltre 1.850”, “La Lettura”. Autolesionismo, disturbi alimentari, aggressività: “Il suicidio è la seconda causa di morte tra i 10 e i 25 anni”. Forse è diventato più popolare il ricorso al “Bambino Gesù”. Ma il suicidio fa storia a sé: stiamo peggio quando stiamo meglio
 
Tre primari del Policlinico di Bari multati per i troppi straordinari durante l’emergenza covid, e per non aver rispettato le norme sui riposi di medici e infermieri. Un colpo basso dei no wax? No, dell’Ipettorato del Lavoro. Poi si dice che ci sono troppe morti sul lavoro, l’Ispettorato vigila.
 
È curioso che a denunciare Giambruno sia “Striscia la notizia”, una trasmissione che Loredana Lipperini denunciava non  molti anni fa al “New York Times” come porno. O non è curioso – l’odio non lo è?
 
Il calciatore “Papu” Gomez, argentino,  ora al Monza, è risultato positivo all’antidoping un anno fa. Dopodiché ha potuto continuare a guidare il Siviglia, dove militava, per battere la Juventus e la Roma in Coppa, e a vincere la Coppa del Mondo con l’Argentina in Qatar. Il Monza l’ha comprato sapendo della positività. Per un caso analogo, di Pogba, la Figc ha invece proceduto all’istante. C’è un perché? Sì, il presidente della Figc Gravina è creatura di Galliani, il presidente del Monza.
 
Gomez dopato e non denunciato non è però solo un caso di marciume italiano. Che si fosse drogato era noto all’Uefa. Che però non lo ha squalificato. Perché i club spagnoli (Gomez allora giocava nel Siviglia) sono molto potenti con Ceferin, il capo dell’Uefa. È uno sport anche questo, certo.
 
È “pastone” politico in tutti i tg, non solo in quelli Rai. Un pastone che sa di stalla: mezzibusti che con tono stentoreo “dicono” a memoria per 10—12 secondi, stagliati contro una credenza, una libreria o un muro con vessillo, un frase oracolare, con un paio di subordinate. Che non significano nulla e non interessano a  nessuno. Ma ogni partito e corrente pretende di dire la sua, dare una palestra alle sue donne, tutte giovani, e uomini. Si può capire la Rai, il Parlamento la paga. Ma le altre reti, vogliono squalificare la politica?
 
“Il gruppo editoriale Gedi ha aumentato le perdite e i debiti finanziari nel primo semestre di quest’anno” - “Nuovo Observer”. Il gruppo possiede “la Repubblica”, “la Stampa”, “Il Secolo XIX e alcune testate locali. Il debito finanziario lordo del gruppo, cresciuto a 255 milioni, è per 110 milioni con Exor, la holding olandese cui fa capo il 90 perento di Gedi. Come dire che si tengono i giornali, anche in perdita, per guadagnare col credito.
 
Succede anche nel calcio. Ne era maestro il precedente proprietario dell’Inter Erick Thohir, che prestava all’indebitatissima società milanese all’8 per cento, in anni di tassi zero.
E la Juventus, il club degli Agnelli-Elkann, cioè di Exor – dopo l’Inter il club più indebitato? Dopo essere riuscito, nel bilancio a fine giugno, in regime di austerità, a raddoppiare il debito, rispetto a una anno prima, da 186,9 a 339,9 milioni di euro. Quanto è l’indebitamento con Exor? Non si può sapere.

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