lunedì 2 ottobre 2023

Raffaella, l’angelo di Apollo

Su libretto di Renata Ciaravino e Alberto Mattioli, con la regia di Francesco Micheli, un’opera un po’ pop, mimando (nel titolo) i Beatles. Raffaella Carrà sbarca sulla terra messaggera di pace e amore, genio alato proveniente dal pianeta Arkadia, regno della poesia e della bellezza, un mondo dell’arte, governato da un sovrano Apollo XI. È stata inviata in Italia per “spettinarla”. Per dare uno strappo al conformismo piccolo borghese, alla prese con il boom economico e la nuova ricchezza. E lo fa con la nota leggiadria. A partire dal “tuca tuca”, rivoluzionario cinquanta e più anni fa, o dall’ombelico scoperto in tv. Sotto un viso di angelo, sessuato-asessuato.
Un’opera non molto melodica, ma sempre a buon ritmo. – si dice opera ma è più sul genere musical, veloce, ballato, fantastico. Un’opera sulla televisione più che su Raffaella, anche se con molta fantasia. Un sogno e un’esegesi, per di più socio-politica: come la televisione ha cambiato l’Italia, come (poco) Raffaella ha cambiato la televisione.
Si è portati a dire poco, ma Raffaella Carrà non è – è stata – l’Italia? Anche migliore di questa di Fedez e Feragni. Si fa per dire – un rischio dell’opera di Curtoni, dei librettisti, della Rai che ha commissionato e prodotto l’opera, è che presumano troppo: cambiare l’Italia, cambiare la tv?
Lamberto Curtoni, Raffa in the Sky, Rai 5, Raiplay

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