Un
racconto semplice, di una vita semplice, di tre vite semplici, marito, moglie,
figlia quindicenne. . Un mondo “normale”, di garbo e simpatia. Finché non arriva
l’infatuazione della figlia. Da parte di un ragazzo forse afflitto da turbe, cattive.
E violenze si scatenano. Un quadro di innocente domesticità che un primo amore “malato”
distrugge. Rifiutato, il ragazzo decide di vendcarsi. La decisione implica contro
vendette.
La
sintesi è di un film truculento. Ma è un film delicato e inquietante. Di buoni
sentimenti, buonissimi, gioiosi, pieni di luce, che degenerano in tormento, in
violenza. Non sul piano psicologico, di persone con proprie turbe, ma sociologico,
di modi di essere e di reagire, di rapportarsi. Un senso di morbosità,
distruttiva. Di cui De Matteo, il regista di “La bella gente”, ha fatto la sua cifra,
che inquieta invece di commuovere: facciamo il male per volere il bene? Ma lo racconta
come di un padre con una figlia adolescente, che teme le peggiori cose – qualsiasi
cosa possa capitare alla sua bella figlia è distruttivo. Soprattutto per la grazia
fresca della debuttante Greta Gasbarri, la figlia, che dà freschezza e sorriso
là dove ora le cronache si fanno immaginare la violenza in agguato, solo in città,
o con le amiche, in discoteca, la notte, l’alba.
Ivano
De Matteo, Mia, Sky Cinema
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