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La vendetta delle donne
Il
racconto della disattenzione, dell’amato-per-sempre. Che pure a lei deve tutto,
la ricchezza e la posizione. Ogni episodio un nuovo dolore. Fino al rifiuto
della nuova gravidanza, fortuita ma da lei presa come il segno di una
rinascita. Dopodiché scatta la rivolta. A tutto campo, femmine contro maschi, a
buon diritto – “quasi tutte le donne
sono ferite di guerra, in un modo o nell’altro”. E una lunga vendetta, anche
molto cattiva. Con esagerazioni di ogni tipo, anche un omcidio “a fin di bene”.
Läckberg
si scatena, non ci sono tabù, tutto è permesso. Tanto più che la mano è
leggera, veloce. Con molti tributi anche ai fedeli lettori latini, in Italia
(prosecco, ragù bolognese – Läckberg è anche cuoca – e tutto il made in Italy
del lusso) e Spagna (il “cava” preferito).
L’abbandono
è progressivo. Accentuato dall’intermissione del ricordo, sotto forma di vecchio
diario, della ragazza che fu, vittima di un padre ubriacone e manesco. Da qui
l’attaccamento al marito, l’innamorato-per-sempre. La vendetta è veloce,
vertiginosa. Acccrescono la tristezza gli intermezzi di sesso, ogni paio di
pagine, in ogni luogo (anche al cinema, a Stoccolma) e in tutte le posizioni,
con chiunque. Azionato da lei, per desiderio o per disperazione.
Questo
è curioso. È un modo per dare corda allo stereotipo latino della svedese? È un
eccesso probabilmente editoriale: prima del covid andava molto il tentativo di
sdoganare il porno in letteratura, il sesso esplicito, per sé, alla Edmund
White. In parallelo col boom del cibo,
dell’alimentazione, della dieta, che ricorre anche qui: le calorie, i
grassi, i gonfiori, e celluliti, il botulino - Läckberg nelle sue tante
attività è anche chef riconosciuta, autrice di libri di cucina di culto.
Il
primo dei romanzi del ciclo “Faye”, la protagonista, fortunata e sfortunata.
Con molte eresie del “modello svedese”: appartmenti da 450 mq, ville al mare da
670 mq, “con spiaggia sabbiosa e pontili privati”. Con molte aperture ai
lettori latini. Italiani: tutti, più o meno, i marchi, più il prosecco e gli
spaghetti alla bolognese – “insuperabili” quelli di Faye. E spagnoli: la gita
d’obbligo a Barcellona, il “cava”. Più che una scrittrice, un marchio, molto
produttivo: Läckberg, cinquant’anno l’anno prossimo, quattro figli e alcuni
mariti, è attiva nella finanza e nella gioielleria, autrice di mezza dozzina di
serie giallo-noir, di canzoni di successo, di libri di ricette, editrice
musicale, presentatrice televisiva, sceneggiatrice.
Camilla
Läckberg, La gabbia dorata,
Marsilio, pp. 410 € 5.90
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