La vita sboccia, e risboccia
Settembre
o della malinconia? Rivisto – questione di attenzione? di umore? – è un altro
film. Curioso, attraente, per la sua semplicità. Senza i dolorismi che erano sembrati
affiorare alla prima visione all’uscita.
Quattro-cinque
storie si intrecciano, di disattenzioni coniugali, o dell’amore come abitudine,
e di attenzioni giovanili timide. Che si compongono su un fondo di verità, e di
promesse di felicità. Una ragazza dell’Est prostituta col suo cliente, barone
della Psicologia abbandonato dalla moglie – uno sprovveduto, che si paga mezzora
di conversazione al mese. Una moglie e madre forse colpita da un tumore che per
il marito è un oggetto e per il figlio la donna delle pulizie. Un ragazzo
panettiere a cui la giovane dell’Est toglie il respiro. Una coppia di
ragazzetti che provano i gesti dell’amore. Due amiche che fanno uno, tanto si
vogliono bene – un rapporto tanto più affascinante, forse, perché evita le retoriche
dei “diritti” e del femminismo.
Il
racconto è aiutato da dialoghi parchi, senza sbavature (peccato che la copia
Rai 2 sia semi-intelligibile, poche parole restano del sonoro). Anche nella
disperazione, nella scoperta dell’inesistenza. E dalle immagini, altrettanto
semplici. Si direbbero di scuola: due facce il più spesso dialoganti. Però
significanti, in ogni taglio e sotto ogni illuminazione, per la scelta ben
caibrata dei visi, Bentivoglio, Ronchi (premiata per questo ai David come
miglior attrice del 2022), la cantante Thony, e i tanti debuttanti, specie
quelli che hanno molte pose, Tesa Litvan, la ragazza prostituta, e i ragazzetti
Margherita Rebeggiani e Luca Nizzoli, che recitano da veterani.
Soggettista
e sceneggiatrice, oltre che regista, Giulia Steigerwalt, già attrice di
Muccino, De Biasi, Fragnelli, si è consacrata al primo film col David di
Donatello.
Giulia
Steigerwalt, Settembre, Rai 2,
Raiplay
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