Ombre - 695
In
Francia un gruppo di ragazzi di genitori maghrebini, esclusi perché minacciosi
dalla “notte bianca” in un paesino, ha aggredito e ucciso un ragazzo che invece
festeggiava – uno di genitori piemontesi. Sabato notte, otto giorni fa. Gli arresti
sono stati fatti tre giorni dopo. I nomi degli aggressori resi noti una
settimana dopo. Era un raid punitivo “anti-bianchi”, si voleva nasconderlo.
Un
errore politico: Macron ha dato argomenti alla destra, che è la sua avversaria -
Macron è nel campo della destra. Ma esito di un errore culturale: che l’integrazione
si agevola con una sorta di trattamento di favore per gli immigrati. Che può anche
essere una politica saggia – riconoscere che l’integrazione è iter complesso.
Ma nasce da un desiderio di colpevolizzarsi. Come “razza bianca”?
“Borse
globali a un passo dal record”. Mentre ritorna il protezionismo, e le guerre si
moltiplicano, in Europa e dintorni. Si balla sul vulcano?
Pnr
no, Pnrr ni, una campagna asfissiante, e non si sa nemmeno di che si parla. Poi
inevitabile arriva il sì, e Bruxelles paga. Tanto tuonò che piove? O è il
giornalismo dell’assurdo?
Nello
scempio di Giulia Cecchettin, una morte così tragica, di che si discute? Che
Meloni, che si fa chiamare “il” presidente del consiglio (come vuole la Crusca)
e non “la” presidente, è una patriarcale. Sottinteso: mezza assassina, complice
del machismo. Sembra bizzarro e lo è.
Ma nella tv di Urbano Cairo, il maggiore
editore italiano. Opinione pubblica?
Pagina
pop di “la Repubblica” per Chanel, per l’inaugurazione a Milano di un nuovo
negozio Chanel. Illustrata da una foto che lo stesso brand francese utilizza sullo stesso giornale, lo stesso giorno,
per una pagina di pubblicità, pagata. Informazione?
La
Corte dei Conti contesta a undici funzionari dell’Inps un danno erariale per
ben 11 milioni, per pensioni anticipate erogate senza diritto in obbedienza a
falsi “stati di crisi” promossi da Gedi, la società editrice di “la Repubblica”,
“la Stampa” “Il Secolo XIX” e, all’epoca, altri giornali. Ma è una non notizia,
non ne scrive nessuno.
Per
lo stesso prepensionamento artefatto è stato promosso due anni fa dal gip di
Roma un procedimento penale. Con una provisionale (versamento anticipato in
conto probabili danni) di 38 milioni, cifra astronomica. Anche questa è stata
all’epoca, e continua a essere, una non notizia.
La
Ue lavora alacremente ad ampliarsi – è già arrivata in Georgia, e perché no l’Armenia,
non sono cristiani anche quelli? Ma i soci fondatori si fanno patti tra di
loro, la Francia con l’Italia, la Germania con la Francia, l’Italia cn la
Germania. Si guardano le spalle?
Non
sarebbe sbagliato, molti che entrano nella Ue lo fanno per i sussidi, non hanno
alcuna intenzione di integrarsi. Non solo
politicamente (diritti, spesa, fisco), ma neanche commercialmente..
Martedì
in prima di “Repubblica” Mastrobuoni documenta e spiega l’accordo
Germania-Italia, sui migranti, che si va a firmare a Berlino mercoledì. Mercoledì
il “Corriere della sera” schiera tre giornalisti sul viaggio di Meloni a
Berlino senza menzionare l’accordo. Se non lo dice il “Corriere” non esiste –
la sindrome “Lascia o raddoppia”, del celebre segretario di redazione Mottola
di sessanta o settant’anni fa, che sosteneva sconveniente parlare della tv nel
giornale?
Gira
per i giornali americani, i più vicini a Israele, la domanda se gli aiuti militari
non debbano condizionarsi al rispetto dei diritti umani, anche nella guerra in
corso con Hamas. In guerra non si guarda per il sottile, il diritto internazionale
si sospende, o si dilata, ma in effetti come ci si è arrivati?
Fanfara
sull’incontro di Biden con Xi a San Francisco. Prima. Silenzio dopo. Resta da
sapere perché gli Stati Uniti hanno spinto la Cina verso la Russia, con dazi,
Taiwan, Uiguri, nel mentre che preparavano la guerra Ucraina-Russia, boicottando
gli accordi di Minsk su Crimea e Donbass. Tre presidenza differenti, Obama,
Trump, Biden? No, la politica estera americana corre sotto il voto presidenziale.
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