skip to main |
skip to sidebar
Se ci vuole una “cultura del Sud” nell'Italia leghista
In
questo che si annuncia come un primo volume, le benemerite edizioni “Local
Genius. Giornale delle Identità Territoriali”, che hanno meritoriamente ripubblicato,
a larga diffusione, in volumi curati, l’“Ulisse
in Italia” di Armin W olf, le vere storie dei “Briganti di Calabria”, e “Il terremoto del 1783”, propone cinque
schede bibliografiche di personaggi calabresi della cultura, Pitagora,
Cassiodoro, Gioacchino da Fiore, Campanella e Telesio, di Antonela Iacobino, e
una ventina di schede di altri personaggi (ricompresi Campanella e Telesio) tratte
da altri autori. Una scelta varia, che va da Zenone al Tasso, al Bernini e allo
Spagnoletto (Juepe de Ribera).
Una
proposta curiosa, dacché non esiste una cultura “calabrese”, o “meridionale”, avulsa
da quella italiana ed europea. Se non come luogo di nascita, o di esercizio,
per qualche verso o tempo, della professione. È come se l’Italia vivesse sempre
sotto l’impronta leghista, del Lombardo-Veneto che quarant’anni fa provò a riformulare
l’unità sulla sola base del disprezzo del Sud. Sempre in trincea, a giustificarsi,
a dimostrare qualcosa, sempre in difesa.
È anche
vero che i personaggi di allora volteggiano ancora sopra la nostra testa. Tipo l’incredibile
Calderoli, oggi affabile ministro delle velenose autonomie regionali. Il leghismo
è un impeto calcolatore, molto – furbo e non passionale. E certo va contrastato
in ogni piega, non si sa mai, tanto è subdolo.
Antonella
Iacobino (a cura di), La Calabria e il
Sud. Grandi personaggi, Local Genius, pp. 274 € 10
Nessun commento:
Posta un commento