mercoledì 15 novembre 2023

Se ci vuole una “cultura del Sud” nell'Italia leghista

In questo che si annuncia come un primo volume, le benemerite edizioni “Local Genius. Giornale delle Identità Territoriali”, che hanno meritoriamente ripubblicato, a larga diffusione, in volumi curati,  l’“Ulisse in Italia” di Armin W olf, le vere storie dei “Briganti di Calabria”,  e “Il terremoto del 1783”, propone cinque schede bibliografiche di personaggi calabresi della cultura, Pitagora, Cassiodoro, Gioacchino da Fiore, Campanella e Telesio, di Antonela Iacobino, e una ventina di schede di altri personaggi (ricompresi Campanella e Telesio) tratte da altri autori. Una scelta varia, che va da Zenone al Tasso, al Bernini e allo Spagnoletto (Juepe de Ribera).
Una proposta curiosa, dacché non esiste una cultura “calabrese”, o “meridionale”, avulsa da quella italiana ed europea. Se non come luogo di nascita, o di esercizio, per qualche verso o tempo, della professione. È come se l’Italia vivesse sempre sotto l’impronta leghista, del Lombardo-Veneto che quarant’anni fa provò a riformulare l’unità sulla sola base del disprezzo del Sud. Sempre in trincea, a giustificarsi, a dimostrare qualcosa, sempre in difesa.
È anche vero che i personaggi di allora volteggiano ancora sopra la nostra testa. Tipo l’incredibile Calderoli, oggi affabile ministro delle velenose autonomie regionali. Il leghismo è un impeto calcolatore, molto – furbo e non passionale. E certo va contrastato in ogni piega, non si sa mai, tanto è subdolo.
Antonella Iacobino (a cura di), La Calabria e il Sud. Grandi personaggi
, Local Genius, pp. 274 € 10

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