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“Sull’abuso della memoria dell’Olocausto”
“Siamo
studiosi, in varie istituzioni, dell’Olocausto e dell’antisemitismo. Scriviamo per
esprimere il nostro sgomento e la delusione nei confronti di leader politici e
importanti figure pubbliche che evocano
la memoria dell’0locausto per spiegare la crisi in corso in Gaza e Israele”. Una
decina di storici americani, due di università canadesi, due inglesi, e una
tedesca, cattedratici di Antisemitismo, Olocausto, Storia ebraica ha
sottoscritto e pubblicato sulla rivista newyorchese, molto radicata nella cultura
ebr aica, un “richiamo alla verità storica”. Dopo la premessa: “Reiteriamo che
ognuno ha il diritto a sentirsi sicuro dovunque vive, e che far fronte a razzismo,
antisemitismo e islamofobia è una priorità”.
Il
richiamo all’Olocausto è comprensibile, spiegano i firmatari. Ma “richiamarsi alla
memoria dell’Olocausto oscura la comprensione dell’antisemitismo con cui gli
ebrei si confrontano oggi, e travisa pericolosamente le cause della violenza in
Israele-Palestina”. L’Olocausto è un’altra cosa: è “un genocidio, implicò uno
Stato – e la sua collaborativa società civile – nell’attacco di una piccola
minoranza, che poi diventò un genocidio continentale”.
La
critica è indirizzata al governo israeliano: “I leader israeliani e altri usano
il richiamo dell’Olocausto per presentare la punizione collettiva di Gaza da
parte di Israele come una battaglia di civiltà a fronte della barbarie, promuovendo
così narrative razziste sui palestinesi”.Un travisamento non innocuo: “Questa
retorica spinge a separare la crisi corrente dal contesto dentro il quale essa
è maturata. Settantacinque anni di evizione, cinquantasei di occupazione, e
sedici anni di blocco a Gaza”. Mentre “insistere che «Hamas sono i nuovi nazisti»
- e ritenere i palestinesi responsabili collettivamente per le azioni di Hamas
– attribuisce pregiudizievoli motivazioni antisemite a coloro che difendono i
diritti dei palestinesi”.
E
della situazione cosa pensano gli studiosi? “Non c’è una soluzione militare per
Israele-Palestina, e dispiegare una narrativa dell’Olocausto, nella quale un «male»
deve essere sconfitto con la forza avrà solo l’effetto di perpetuare uno stato
degli affari oppressivo che è già durato molto troppo a lungo”.
An Open Letter on the Misuse of the
Holocaust Memory,
“The New York Review of Books”, free online
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