sabato 25 novembre 2023

“Sull’abuso della memoria dell’Olocausto”

“Siamo studiosi, in varie istituzioni, dell’Olocausto e dell’antisemitismo. Scriviamo per esprimere il nostro sgomento e la delusione nei confronti di leader politici e importanti figure pubbliche che  evocano la memoria dell’0locausto per spiegare la crisi in corso in Gaza e Israele”. Una decina di storici americani, due di università canadesi, due inglesi, e una tedesca, cattedratici di Antisemitismo, Olocausto, Storia ebraica ha sottoscritto e pubblicato sulla rivista newyorchese, molto radicata nella cultura ebr aica, un “richiamo alla verità storica”. Dopo la premessa: “Reiteriamo che ognuno ha il diritto a sentirsi sicuro dovunque vive, e che far fronte a razzismo, antisemitismo e islamofobia è una priorità”.
Il richiamo all’Olocausto è comprensibile, spiegano i firmatari. Ma “richiamarsi alla memoria dell’Olocausto oscura la comprensione dell’antisemitismo con cui gli ebrei si confrontano oggi, e travisa pericolosamente le cause della violenza in Israele-Palestina”. L’Olocausto è un’altra cosa: è “un genocidio, implicò uno Stato – e la sua collaborativa società civile – nell’attacco di una piccola minoranza, che poi diventò un genocidio continentale”.
La critica è indirizzata al governo israeliano: “I leader israeliani e altri usano il richiamo dell’Olocausto per presentare la punizione collettiva di Gaza da parte di Israele come una battaglia di civiltà a fronte della barbarie, promuovendo così narrative razziste sui palestinesi”.Un travisamento non innocuo: “Questa retorica spinge a separare la crisi corrente dal contesto dentro il quale essa è maturata. Settantacinque anni di evizione, cinquantasei di occupazione, e sedici anni di blocco a Gaza”. Mentre “insistere che «Hamas sono i nuovi nazisti» - e ritenere i palestinesi responsabili collettivamente per le azioni di Hamas – attribuisce pregiudizievoli motivazioni antisemite a coloro che difendono i diritti dei palestinesi”.
E della situazione cosa pensano gli studiosi? “Non c’è una soluzione militare per Israele-Palestina, e dispiegare una narrativa dell’Olocausto, nella quale un «male» deve essere sconfitto con la forza avrà solo l’effetto di perpetuare uno stato degli affari oppressivo che è già durato molto troppo a lungo”.  
An Open Letter on the Misuse of the Holocaust Memory
, “The New York Review of Books”, free online

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