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A scuola dal maestro poeta
“Gli anni mi pesano già”, è
l’annotazione nel registro di classe del 1962-63”. “La scuola «logora». Arrivo
a casa sfinito”, a casa che era dietro l’angolo della scuola. Caproni aveva
ancora cinquant’anni. E non era il vegliardo dell’immaginario, delle foto ultime,
di quando ebbe qualche fama: era un signor e alto, imponente, il viso quadrato,
volitivo, fattezze da attore di cinema. Ma insegnava da ventisette. Insegnava
fisicamente, con tutto se steso. “In un primo tempo, più di insegnare a scrivere
correttamente”, annota a proposito di un convegno col direttore scolastico sul
linguagio nell’insegnamento, “si tratta di insegnare a pensare, cioè a fermare
e coordinare le idee, i pensieri”. E a questo fine tutto fa “lingua”. Anche
il dialetto: “Cade ilproblema del dialetto. In un primo tempo l’alunno parli
pure in dialetto: vuol dire che egli pensa ancora dialettalemente…. Il dialetto
si trasformerà a poco a poco in lingua a mano a mano che la cultura diventerà,
da dialettale, nominale, etc.”.
Giorgio Caproni fu per una
vita, al 1935 al 1973, maestro
elementare, a Roma. Per qualche anno con varie supplenze, poi di ruolo alla “Pascoli”,
e dal1951 alla “Crispi”, la scuola di Monteverde Vecchio, dove abitava.
Nina Quarenghi ha rintracciato
negli archivi scolastici i registri di casse, e ne fornisce un’edizione leggibile,
mai stancante. Facendola precedere da un’introduzione di servizio per il
lettore. I ragazzi si distinguono a quell’età per caratteristiche minime, l’insegnamento
è ogni pochi anni ripetitivo, e tuttavia il
rapporto col maestro Caproni resta interessante – piacevole, acuto,
promettente. E fa nostalgia: la professione era ancora onorevole, ambita – la scuola
rispettata.
Caproni da parte sua era applicato,
e apertissimo – insegnava dialogando coi bambini. In tanti registri annota per prima cosa sinteticamente
le caratteristiche psicofisiche che rileva di ognuno degli allievi – qui proposti
con un numero progressivo. E se in una classe si ritrovava uno, due nuovi, creava
subito un contatto personale, cercava una chiave, finché la trovava.
Giorgio Caproni, Registri di classe, Garzanti, pp. 330,
ril. € 24
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