lunedì 18 dicembre 2023

C’è ancora tempo

L’ultimo “almanacco” residuo, probabilmente – la testatina promette: “Un anno di felicità. Dal 1762”…. Forse per questo già patrimonio UNESCO.  Sempre per mano della famiglia Campi, di Perugia (non era di Foligno?).
Gli almanacchi, appuntamento rituale di fine anno, sono improvvisamene scomparsi, “Barbanera” no. Eccezione doppia, perché, oltre che consigliere o assistente personale, si vuole un metronomo del tempo naturale, del fluire dei mesi, delle stagioni. Con le fasi della luna, che tanto pesano sugli umori, della terra e delle persone. Con i richiami e i minuti consigli di sempre, sulle colture, i raccolti, le verdure e la frutta di stagione, con le loro proprietà (vitamine, acidi, fibre), la cucina, il riassetto della casa, le grandi pulizie, gli svaghi stagionali, la salute. Aggiornati, al detox, al relax, al riciclo.
Una pubblicazione per definizione rassicurante, su quello che è, e su come si può migliorarlo, coi mezzi propri.  Un’idea editoriale vecchia di un millennio, se il primo almanacco di cui si ha notizia concreta risale al 1088. Improvvisamente scomparsa, sorpassata dalla rete, dove si sa tutto, in teoria, di tutto, all’istante. Ma la carta, le illustrazioni, le didascalie, l’approntamento da tempo, per un percorso di almeno un anno, danno ancora un’idea di durata. Che è rassicurante.
Il pensiero si vuole critico e quindi all’erta, allarmista, ma anch’esso probabilmente ha bisogno di prevedersi, di programmarsi - nell’arco breve, certo, dei mesi, le settimane, i giorni. La luna, per esempio, non va di fretta, e si aggiorna ma con juicio.
Almanacco Barbanera,
Editoriale Campi, pp. 256, a colori, €9,90

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