lunedì 18 dicembre 2023

Il Monte dei Paschi non c’è stato

Con le ultime assoluzioni si conclude la crisi del Monte dei Paschi, dopo dodici anni di presunte indagini e presunti accertamenti di colpa, ma si conclude in modo strano: non è colpa di nessuno, anche se le colpe sono evidenti. La Fondazione non ha colpe, i manager nemmeno, le operazioni azzardate restano appese nell’aria, i sottoscrittori di aumenti di capitale a cascata finiti nel nulla hanno avuto quello che si meritavano, brutti speculatori.
Un furto di risparmio mai visto. Poiché gli amministratori degli aumenti, dopo la chiusura del 2011 con quasi cinque miliardi di perdite, Profumo presidente e Viola amministratore delegato, sapevano che la banca doveva andare in amministrazione straordinaria, non poteva reggersi sui mezzi propri - una gestione amministrativa che disponesse con criteri oggettivi di debiti e crediti, per appianare la gestione ordinaria. Si è invece fatto finta di nulla. Cioè si è coperto il disastro, con la complicità evidente, per quanto impensabile, della Banca d’Italia. E forse in obbedienza alla vecchia politica locale, compromissoria - giudici evidentemente compresi.
Per diluire il danno si sono rubati otto miliardi, a 40 o 50 mila risparmiatori. Impensabile, ma è avvenuto. Quando si sapeva che la banca era materialmente fallita. Ben due aumenti di capitale, per otto miliardi di euro, in appena un anno, da giugno 2014 a giugno 2015, accompagnati dal trionfale rimborso dei prestiti del Tesoro e da report lusinghieri, finiti nel nulla. Più un terzo tentato nel 2016 e fortunatamente fallito.
Di chi la colpa? Di nessuno. In dodici ani di inchieste e processi niente sugli azzardi che portarono il banco – forse quello meglio radicato (più produttivamente) in tutta Italia - al collasso. Noti peraltro ai più (se ne trova la sintesi in
http://www.antiit.com/2022/10/quando-scalfari-avvio-la-fine-del-monte.html).
La giustizia italiana è politica, e quindi era impensabile che un qualsiasi tribunale condannasse manager e politici protetti dall’ombrello Pd. Ma senza considerazione per il mercato, oltre che per la giustizia: di chi ci si potrà fidare, se chi ha distrutto decine di miliardi, per finalità ignote, non ha colpa?

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