La scoperta della paternità
Che
cosa fa il successo di questa serie, che a ogni programmazione, anche non
annunciata, fa il pieno, pur non avendo nulla di spettacolare? E anzi è un po’
scontata, una classe di filosofia al liceo. A parte naturalmente Alessandro Gassmann,
che ne è il mattatore. E il montaggio, rapido – il questa serie come nella precedente,
curata da D’Avenia. E la scelta felice dei liceali: non i soliti adolescenti-che-vogliono-recitare
e non sanno andare oltre il mugugno e il farfuglio, ma veri attori, per quanto
giovanissimi, che sanno entrare in una parte, creare dei personaggi - alcuni
anche complessi. È il tema - dietro la la filosofia, sempre spettacolare, nelle
minilezioni che gli sceneggiatori forniscono al professore Gassman (o sono
quelle della serie originale catalana?): la paternità.
Questo
“Professore” è, non volendolo?, la serie della paternità: sconosciuta, vilipesa,
rifiutata da mogli, compagne e madri, e tuttavia presente. E non ingombrante,
anzi d’aiuto. Anzi risolutiva. In chiave moderna, contemporanea: niente paternalismi,
tanti sacrifici, fino al rischio di se stessi.
Alessandro
Casale, Un professore, Rai 1
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