giovedì 14 dicembre 2023

Le prime guerre dell’informazione

Il 7 ottobre segna una data nella storia delle guerre: è la prima in cui l’attacco, oltre che con i missili e le armi a corto raggio, è stato sferrato con i media. Immagini, video, suoni, di paura, di disperazione, di commento.
O questo primato spetta all’attacco russo all’Ucraina, il 24 febbraio 2022. Non alla Russia, impacciata nella guerra dell’informazione, che ha subito perso, ma alla risposta ucraina – pensata per l’Ucraina dalle migliori agenzie di pr e immagine della City e di Madison Avenue – la quotidiana “occupazione” delle notizie con un’immagine, un racconto, una particolarità che comunque battesse i russi.  
La guerra da tempo si accompagna alla propaganda, alle “nebbie di guerra”, dalla Grande Guerra (ma già la guerra di Crimea, che consacrò Cavour, fu combattuta contro la Russia con la propaganda). Ora è diverso, l’informazione è un’arma in campo, parte del teatro di guerra, per l’ubiquità dei media, e l’immediatezza del messaggio: la rete, gli smartphone, i social hanno reso “istantanea” la guerra. Che è ora informazione, prima che bombe o assalto all’arma bianca.

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