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domenica 3 dicembre 2023

Ombre - 696

È quasi commovente, per chi ha avuto esperienza della “bistecca sintetica” Bp-Liquigas a Saline Joniche cinquant’anni fa, con un  danno erariale di alcuni miliardi (70 dipendenti in cassa integrazione per quarant’anni), l’impegno mediatico a seguire amorevolmente la “carne coltivata”, prima da Mattarella e ora a Bruxelles, dopo il non passerà” di Coldiretti e Lollobrigida, il ministro. È una lobby così potente – quella della bistecca sintetica?
 
Richiesta di dimissioni per Crosetto che critica la giustizia politica. Poi di semplice censura parlamentare. Poi di semplice dibattito. Al quale non si presenta nessuno.
 
Crosetto aveva pure detto: “È l’opposizione  giudiziaria l’unico pericolo per il governo”. E due giorni dopo la giudice romana Maddalena Cipriani gli aveva dato ragione, condannando un sottosegretario che nessuno accusava - la Procura che lo aveva indagato non lo incolpava. Cipriani, gup, come già la giudice gip, Emanuela Attura, che l’aveva preceduta a giugno. Se non è politica, che giustizia è: femminista, anti-maschilista (il sottosegretario è maschio)?
 
Il giudice italiano decide sugli atti? No, decide secondo partito. La giustizia politica, vissuta a  Beirut (sotto dominazione siriana) e a Teheran, è da voltastomaco - un tempo si sarebbe detto da Terzo mondo. Ora, non si può dire di due gentildonne, Attura e Cirpiani, che sono da voltastomaco. E poi sono reduci. Ma di Stalin?
 
La sconfitta di Roma per l’Expo 2030 sanziona una candidatura senza senso. Ma è, nel punteggio, e contro una città fino a ieri inesistente (negli anni 1970 non aveva un albergo), umiliante. Le cronache romane, del “Messaggero”, “la Repubblica”, “Corriere della sera” invece fanno finta di nulla. Per signorilità? Certo, molti milioni sono stati spesi, per viaggi, inviti, presentazioni, consulenze, progettazioni, testimonial, video, progettazioni - per raccogliere i voti di San Marino, Andorra e pochi altri. Ma  questo a Roma è normale.
 
La Turchia dunque esporta materiali bellici, che farebbero parte delle sanzioni contro la Russia, a paesi vicini alla Russia. E importa dalla Russia direttamente prodotti sensibili, che sono materia di sanzioni, in aumento quest’anno del 60 per cento rispetto al 2022. La Turchia fa parte della Nato, ma non po' inimicarsi la Russia, da sempre – da quando, più di un secolo fa, sono finite le guerre contro l’impero russo.
 
Unicredit esce  dalla lista delle banche sistemiche, cioè contagiose in caso di crisi, finora 29, stilata dalla Bri, la banca dei regolamenti internazionali, e dal Financial Stability Board, e perde in Borsa. Unicredit esce dal rischio “sistemico” per avere aumentato le riserve e ripulito il portafoglio. Si direbbe un titolo di merito. In ogni caso, uscire dalle banche “sistemiche” non è un vantaggio? Il mercato ha le sue ragioni che la ragione non conosce.
 
Si sorride a sinistra della provocazione democristiana in Germania, di dichiarare decaduto il governo che non sa reagire alla crisi, e andare a elezioni anticipate, in una con le Europee. In Germania vige il “voto di sfiducia costruttiva” (konstruktives Misstrauenvotum), si fa valere. Dagli stessi che in Italia deridono il tentativo di introdurre l’analogo.
 
Si fanno le cronache distinguendo un fronte Gaza Nord e uno Gaza Sud. Di una striscia che è lunga 40 km., quattro tre ore a piedi, e larga al massimo 12 km,, ma per gran parte 9. Troppa fatica leggere almeno la carta geografica - non si pretende che qualche inviato ci sia mai stato?
 
I termini della tregua, “per ogni israeliano saranno liberati tre palestinesi”, sono un’aritmetica bellica (non se ne possono conoscere le ragioni), ma suonano sinistri. C’è una bilancia? Di che tipo?
 
I palestinesi liberati durate la tregua sono stati adolescenti – ragazzi e ragazze – e donne. Anche di questo non si parla, per quanto curioso: ci sono tanti ragazzi prigionieri nelle carceri israeliane, e tante donne?
 
Non c’è tg in cui, per la par condicio scalfariana (di Scalfaro, non di Scalfari), non ci si una dichiarazione dell’ex presidente del consiglio Conte, il capo dei 5 Stelle. Il quale invariabilmente dice, sempre con lo stesso tono, del budget 2024 del governo Meloni: “Una manovra che aumenta le tasse di due miliardi”. Così poco? Detto da uno che ha regalato in bonus centinaia di miliardi. A debito, e che ora tocca pagare.
La storia del grillismo, o il laurismo al potere, sarà esilarante – se ci sarà ancora qualcuno per leggerla.  
 
Incuriosisce in America la campagna pre-elettorale del presidente Biden, che perde consensi, pur facendo valere l’incremento dell’attività e dell’occupazione e il blocco dell’inflazione. La ragione sarebbe che, se l’inflazione è crollata statisticamente, i prezzi sono aumentati, e anche molto. Avviene lo stesso con le statistiche europee – da record quelle  Eurostat vent’anni fa, quando i prezzi in euro raddoppiarono ma per la statistica restarono piatti. È solo la divaricazione come nelle temperature, fra il registrato e il percepito? No, i prezzi non sono sensazioni, sono cifre.

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