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mercoledì 13 dicembre 2023

Secondi pensieri - 531

zeulig

Agnosticismo - Si accompagna alle fasi crescenti dell’individuo e della società, o a quelle calanti? È uno sviluppo, mentale, individuale, o un falso ragionamento (falso rispetto dell’individuo)?  Roma prosperò sul rispetto delle religioni, la pax deorum. Simmaco lo spiega alla fine della tolleranza religiosa. Il nobile Simmaco lo sostiene dopo Polibio e Cicerone, e col laico Quinet. “La superiorità dello Stato romano sta nella religiosità”, nota lo scettico Polibio: “Ciò che negli altri popoli è riprovevole mi sembra sia ciò che tiene insieme lo Stato romano, intendo dire la superstizione religiosa”. Cantimori, che studia le eresie e le sette, concorda sulla forza della religione nelle moderne nazioni. I romani eressero altari persino ignotis numinibus, agli dei ignoti, san Paolo trovò un agnostos theos nell’aeropago di Atene.
A Simmaco il santo vescovo Ambrogio ribatté che non la religione aveva salvato Roma da Annibale e i galli ma la virtus e la militia – Milano è imprevedibile.  L’imperatore che ruppe la pax deorum era un bambino. Il prefetto Ambrogio, pagano come Simmaco, fu vescovo da catecumeno.
Oggi una sola religione si diffonde, l’islam, ma si ritiene più per effetto dei petrodollari (moschee, scuole, ospedali, golf, polo).
 
Capitale – Appare e scompare, anche quello sociale, nazionale, e quello psichico, senza logica e senza preavviso. Il capitale è un parassita, una piattola, non ha un progetto, un legno secco può dargli le vertigini.
 
Complotto - Il complotto è semplice. Si può liquidarlo con Popper, con la “teoria sociale della cospirazione”, o “teoria cospirativa della società”: è un difetto dello storicismo e la sociologia, spiega il paziente sbrogliatore di ghiommeri inutili, contrario peraltro al loro fine, credere che “la spiegazione di un fenomeno sociale consista nella scoperta degli uomini o dei gruppi interessati al verificarsi di tale fenomeno (talvolta si tratta di un interesse nascosto che va prima rivelato) che hanno congiurato per promuoverlo”, mentre si sa che ad “azioni umane intenzionali” seguono spesso “ripercussioni inintenzionali”, e che solo una parte dei progetti si realizzano – “cospirazioni avvengono, ma poche hanno successo”. Si può pure farne la storia: un mondo abbiamo creato che sfugge alla comprensione e oscuramente temiamo, come un tempo temevamo la natura, proprio quando la natura abbiamo imparato a spiegarcela. Un mondo che ci porta a una paranoia doppia, poiché per governarlo ci affardelliamo d’ideologia, che in buona misura è paranoia. Ma la verità è un’altra, non si tratta di errori di metodo: il complotto viene comodo quando non si sa che dire o fare, o non si vuole. La realtà è più spesso evidente.
 
Coscienza - “La cosa al mondo più difficile da conservare è la coscienza”, Camus annota nel diario: “Di solito le circostanze vi si oppongono, che spingono alla dispersione”. Di solito la dispersione s’intende dell’io, con o senza la rima in Dio.
Il seguito di questa considerazione è nelle note sparse e negli eventi. Anzitutto la coscienza si deve definire: la coscienza di che? Psiche fu a lungo vittima di Amore. O meglio, perseguitata da Venere e protetta da Amore. S’intende per Venere la materialità dell’atto, essendo sesso la femmina, sentimento il maschio. E Psiche chi è?
 
Ignoranza – Si dovrebbe dire la base della conoscenza – sapere di non sapere. Ma ne è solo la materia informe. Come le cera, il legno, il marmo, il colore, la parola, il materiale dell’artista. Il grugnito che si conformerà in suono articolato, in parole, in nota musicale. Ma non è la condizione primigenia dell’essere. Non dell’essere umano, o animale, che nasce in qualche misura “imparato” – avvertito, anzi linguisticamente articolato: sa muoversi, sa che deve nutrirsi e come, chiedere (parlare), sempre con suoni poco comprensibili o articolati , ma con la coscienza di dire qualcosa, nello sguardo, nel gesto.
Si contrappone a intelligenza, più che a sapere. Alle forme dell’intelligenza applicate. Di cui però gli esseri non sono mai del tutto sprovvisti, anche nelle peggiori condizioni di isolamento o abbrutimento. 
 
Dovrebbe essere la condizione umana, la condizione primigenia. Ma è un fatto storico: è mancanza (assenza, impossibilità, incapacità) di qualcosa che i molti, se non la specie tutta, possiedono (conoscono). Nell storia – nell’essere nel tempo – viene a dire la non completa padronanza di tutte le conoscenze. Ma questo è un limite di ogni cosa e forma esistente, non solo della conoscenza. È una forma dei limiti dell’essere.
 
Si cambia, ma sempre per aggiunte al già noto, se non c’è il vizio di scaricarsi la coscienza. La quale, dice Freud, è “angoscia sociale”, e secondo Hamsun “fu inventata da quel vecchio maestro di ballo, Shakespeare”. S’impara anche a trent’anni, superata cioè l’età scolare. Anche ciò che è volatile.
Non in forma così semplice – è anche negazione (indifferenza, irrisione, vanagloria. È l’inizio della conoscenza ma quando è già una forma di conoscenza – la coscienza dell’ignoranza.
 
Potere - Il potere è comprensione e clemenza, non ci sono nemici per sempre.


Psicoanalisi – L’analisi smonta per rimontare. In teoria. In realtà riannoda i nodi annodati. Magari in bella vista ma aggrovigliandoli. Un compagno di scuola, troppo bello e dotato per applicarsi alle cose pratiche, inventava linguaggi e forme grafiche - Jacovitti rifaceva con la sinistra. E nelle lunghe ore di studio che in collegio bisognava passare in silenzio smontava gli orologi, in ogni loro singola rotellina, gli orologi d’allora meccanici. Poi li rimontava, e funzionavano. Evidentemente la vita non è un orologio. Ma questo si sa. E che cos’è il pudore? Cos’è la generosità, cosa la passione? Si può sterilizzare la generosità come sperpero, il pudore come tabù, e poi?
Freud è a volte più colpevole del dovuto - figlio incestuoso della regina Vittoria, eh sì, che l’ha dominato fino alla fine, a ciucciare i suoi sigari mortali, le madri sono divoranti, eh sì, in un modo o nell’altro. Ma l’analista è tiranno che disintegra l’anima invece di ricomporla, per soldi, e sostiene che in analisi si disimpara a mentire, mentre s’impara a mentire in modo indelebile, sotto forma di verità, lo sanno ormai pure i bambini che il ricordo è selettivo, e la casualità ordine. Freud non cura l’isteria, la diffonde, surrogato volendosi sacrilego della grazia. Con l’analisi che è una forma di preghiera, sebbene a un dio sconosciuto, non confessione ma iterazione liturgica, ripetuta, ossessiva, pep talk non arrembante ma compiaciuto, a carattere sadomaso: più gli indulgenti si scavano, più distillano fiele puro.
 
Verginità – Si ripropone, e sempre sul fatto sessuale, come rifiuto o rinvio dell’accoppiamento. Mentre era in antico l’equivalente della libertà femminile. Applicata alle donne, a Eleusi e altrove, era nel nuovo o ritrovato patriarcato il riconoscimento di un’intoccabilità che comunque poteva sempre essere invocata dalla donna. Il privilegio della libertà.
 
Verità – La verità del mondo non può essere terrestre, troppa ansia.


zeulig@antiit.eu

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