Appalti, fisco, abusi (237)
Il
Comune di Roma ha dovuto procedere a un appalto, il cui costo non comunica, per
“lo sfalcio del verde infestante e delle piante”, e per “la rimozione dei materiali
abbandonati”, sulle piste ciclabili, 70
km di piste. Sulle quali non si vede nessuno a nessun’ora del giorno – qualche,
raro, runner all’alba. Si sono fatte le
piste ciclicabili per lucrare sugli appalti, specialmente con la sindaca Raggi.
Il Comune di Roma ha inventato
anche la “multa volante”: pattuglie mobili di vigili che non contestano l’infrazione
né si fermano a redigere il preavviso di accertamento infrazione, per poi
gravare l’ammenda delle notevoli “spese procedurali e di notifica”.
Con i vigili, specie con
le vigilesse, il denaro non ha valore – la rottura di un incantesimo che in
altra situazione sarebbe anche grata: se possono fare tre multe in una, sosta
vietata, sul marciapiede, in prossimità d’incrocio, le fanno.
Primaria assicurazione simula
incidenti a carico di propri assicurati a vantaggio di altri assicurati propri –
meglio di società sussidiarie. E poi abbuona le classi di (de)merito, che
invece si moltiplicano nell’albo nazionale. È semplice: rende così impossibile
il cambio di società assicuratrice.
Vani i ricorsi all’Ivass,
l’autorità di vigilanza sulle assicurazioni: all’Ivass le assicurazioni hanno
sempre ragione, anche di far avvenire incidenti che non sono avvenuti.
Sdegno
contro Ferragni, l’influencer. Che sicuramene non è in malafede (non si approfitta
della carità agli ammalati) ma una superficiale. Come tutte le (belle) ragazze diventate
milionarie perché fanno vendere – mettono a guadagno la mania del cellulare –
senza che né le arcigne Entrate, che fanno pagare anche l’aria che respiriamo, né
qualche parlamentare, né nessuna delle Autorità che vigilano sul mercato intervenisse.
Prima della denuncia del Codacons che l’Autorità Antitrust, unica fra le tante,
ha indagato. Senza, saremmo ancora con Ferragni santa a Sanremo.
Non
ci voleva molto a scoprire questo incredibile mercato parallelo della
pubblicità. Così diffuso, così celebrato.
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