Cronache dell’altro mondo – razziali (249)
C’è
la vecchia faida ebrei-neri nello “scandalo” che ha portato alle dimissioni di Claudine
Gay, la politologa (prima) rettrice donna e afro di Harvard. Non più fra i
vecchi ghetti di traffichini piccoli e micro di Brooklyn e New Jersey, ma ai piani
alti della finanza e dell’istruzione.
Gay
è stata costretta alle dimissioni dopo essersi rifiutata di condannare, alla Camera
dei Rappresentanti, le manifestazioni studentesche pro palestinesi. Dopo la sua
testimonianza al Congresso non è successo nulla, la sua posizione rientrava nel
diritto all’opinione. Ma subito poi sui social ha preso a circolare la “rivelazione”
che nella sua produzione scientifica la rettrice aveva utilizzato materiali
altrui. Come sempre si fa, si riflette tenendo presenti le riflessioni precedenti.
Ma, dicevano i social, senza una proper (netta,
dettagliata, alla virgola) attribuzione. Il consiglio d’amministrazione di Harvard
ha aperto una procedura per plagio, Clay non ha aspettato per dimettersi.
Ora
altri social spiegano che la signora Neri Oxman, una imprenditrice di “ecologia dei materiali”, con un dottorato
in Economia al Massachussetts Institute of Technology, anch’esso, come Harvard,
basato a Cambridge, Massachusetts, ha “plagiato” alcuni paragrafi nella sua
tesi di dottorato. Oxman non è costretta a nessuna dimissione, ma è la moglie
di Bill Ackman. Che è il creatore e gestore del fondo speculativo più aggressivo
e ricco (per i sottoscrittori). Laureato di Harvard, e grande finanziatore dell’università.
Nonché critico acerrimo di Gay, su X-twitter e ogni dove, dopo la sua testimonianza
al Congresso. Ackman e Oxman sono ebrei ortodossi, molto praticanti, filo-sionisti,
cioè filo-Israele.
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