martedì 16 gennaio 2024

Horror di ghiaccio

Le scene migliori sono le tre dei titoli di testa. Dopodiché comincia la lunga notte dell’inverno in Alaska – il Paese di notte del titolo: buio e ghiaccio. Nella quale gli “scienziati” della Tsalal Arctic Research Station scompaiono, lasciando come unica traccia una lingua mozzata.
La lingua tagliata riporta a galla l’assassinio  di una giovane inuit – o qui siamo tra gli yupik, essendo vicini a Vladivostok? – militante dei diritti civili, trucidata qualche anno prima. Un caso rimasto impunito. Per cialtronaggine – almeno si suppone.
Tsalal è un omaggio a Poe, “Il racconto di Arthur Gordon Pym di Nantucket”, il nome dell’isola meta finale di una viaggio in mare che è stato una serie di disastri. O anche a Verne, “La sfinge dei ghiacci”, che in omaggio a Poe non fa finire il viaggio disastroso a Tsalal, ma lo prolunga fino a un’altra isola misteriosa, tutta ghiacci.
In scena, poliziotta capo, la minuscola Jodie Foster, affiancata dalla muscolosa Kali Reis, la pugile campionessa mondiale pesi medi: due poliziotte in lite ma efficienti. Un noir tinto di light horror, di cui è specialista la regista, la messicana López. Col necessario mix razziale, e di generi sessuali. Stimola più la curiosità – come si fa a vivere così (sarebbe un posto di minatori) - che i nervi.
Issa López, True Detective 4 – Night Country, Sky Atlantic, Now

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