mercoledì 17 gennaio 2024

Il voto europeo sarà sugli immigrati

Il dibattito politico in vista del voto europeo si è radicalizzato attorno alla questione immigrazione. Ma non in Italia, dove pure c’è un governo di destra: in Francia e in Germania, dopo il voto politico in Olanda, che ha visto la vittoria della destra radicale. In toni ben più nazionalisti e più aspri di quanto si tenta di imputare al governo in Italia. 
A Berlino la coalizione di sinistra al governo, che ancora in estate programmava un flusso consistente di lavoro immigrato ((almeno 400 mila lavoratori l’anno), interviene da settembre solo per annunci restrittivi: l’intensificazione dei controlli alle frontiere, espulsioni “su larga scala” di chi non ha titolo giuridico all’accoglienza né prospettiva di integrarsi in Germania, e la riduzione delle prestazioni sociali (sanitarie e monetarie) anche per chi è riconosciuto “rifugiato” politico.
In Francia l’opinione è da tempo centrata sulla questione immigrazione. E il dibattito politico è unanime nel ritenere il Rassemblement National, il partito dei Le Pen, sempre fortemente contrario all’immigrazione aperta, oggi fortemente maggioritario. Il presidente Macron, centrista, liberale, che già aveva voluto a ministro dell’Interno Gérald Darmanin, il suo politico più duro in materia di immigrazione, ha varato un nuovo governo tutto indirizzato a destra, alla rincorsa del Rassemblement lepenista.

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