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Austria-Polonia
–
La storia è di inimicizie: guerre, spartizioni, trattati “ineguali” (la pace di
Versailles). Ma polke e mazurche sono biglietti da visita austriaci made in Polonia
– la mazurka da mazur, contadino in
polacco.
Bassano
–
Jacopo da Ponte, un latro lungovivente veneto del Cinquecento come il conterraneo
e concorrente Tiziano, detto Jacopo
Bassano, è oggetto di una rara professione di amore-ammirazione di Gadda, in
una delle redazioni di “Un fulmine sul 220”: “Jacopo da Ponte, il mio Bassano
adorato” (p.105 dell’edizione Garzanti).
Cina
–
Era vicina, la Cia comunista, già sessant’anni fa. “Il Venerdì di Repubblica”,
a caccia di Marco Polo, riscopre Renata Pisu, la prima sinologa dell’Italia
repubblicana, che nel 1953, ai diciotto anni, aveva deciso di studiare il
mandarino a Pechino. Al ritorno, non sapendo come mettere a frutto il suo
cinese, aveva tradotto le poesie di Mao – il Grande Timoniere si dilettava di
versi elegiaci e idilliaci, oltre che marcianti. Mal gliene incolse, “bisognava
parlare unicamente di operai, contadini e soldati” – “soltanto adesso, passato
quasi un secolo dal mio primo ritorno in Italia, oso raccontare di «cineserie»,
di «vecchiume feudale», come un tempo si diceva, sulla scorta del Maozedung
pensiero”. Pisu aveva provato a trovare conforto tra i grandi letterati. “A
F.F. raccontai dell’assurdo che si viveva in Cina (la guerra ai passeri, il «Grande
Balzo», le fornaci in cortile, le critche e le autocritiche, i campi di lavoro),
e lui mi scrisse di «limitare al massimo le persone con le quali discorrere di
questa esperienza,… l’orrore e la ripugnanza per troppe cose non debbono vincere
il consenso radicale di fondo”. A F.F. la richiesta di consiglio era stata fatta
di persona: “Con F .F. c’erano quella volta ad ascoltarmi sua moglie e C.C., un
noto scrittore che era stato in Cina nel 1955 e aveva pubblicato un libretto
dove aleggiava la noia di visite interminabili a cooperative, scuole,
fabbriche, miniere, cantieri navali….”. F.F. è Franco Fortinim, C.C. Carlo
Cassola. Il comunismo cino-sovietico non era sconosciuto.
Il viaggio Cassola aveva fatto con Fortini,
nel settembre-ottobre 1955, con la prima “delegazione culturale” italiana, presieduta da Piero Calamandrei ed
organizzata dal Centro Studi Ferruccio Parri. Un viaggio “esplorativo” nella
nuova Repubblica Popolare Cinese. Ne facevano parte eminenti personaggi della
cultura quali Franco Antonicelli, Carlo Bernari, Norberto Bobbio, Ernesto
Treccani, Antonello Trombadori, Cesare Musatti, oltre Calamadrei, Cassola e Fortini.
Classe
dirigente –
“Un tempo questi paltò pieni di sapienza si adornavano dell’appellativo di
classe dirigente: adesso dirigono quel che possono,, e verrà presto il momento
che degli altri li sostituiranno, più rapaci e più ignoranti di loro” – Caro Emilio
Gadda, “Un fulmine sul 220”, uno degli appunti per il romanzo che non scrisse,
presumibilmente del 1932. La crisi della “classe dirigente” viene da lontano.
Dante
–
Al paradiso passando dall’inferno, la “Commedia” è tutta qui – per arrivare in paradiso
bisogna passare-essere passati dall’inferno?
È scultore per Rodin, nel complesso del
“Pensatore”. Rodin è molto dantesco, anche nella sua opera più famosa: “Il
bacio” è Paolo e Francesca.
Edilizia
–
“Nata cadente”: così, con un ossimoro, la sintetizza Arbasino nel saggio “Viaggi
Perduti” con cui aveva accompagnato la mostra da lui allestita, con Daniela
Palazzoli, alla Mole di Torino nel 1985, ripreso oggi in “Arbasino A-Z”, a cura
di Andrea Cortellessa: “«L’aura»”, della vecchia edilizia, monumentale,
duratura, “è svanita, il contesto è devastazione, e sovrappopolazione; e un’edilizia
generica, pressoché identica e nata cadente ovunque” – tanto che “soffoca e vanifica
i siti più monumentali e più illustri”.
Italia
socialista –
L’Italia non è mai stata socialista, unico paese europeo, per l’influsso congiunto
di Mussolini e Gramsci. La sintesi è di Carioti, che sul “Corriere della sera” ieri
recensisce Orazio Niceforo, “I socialisti italiani e la rivoluzione bolscevica”.
Dell’idealismo di Gramsci. E del movimentismo di Mussolini. Nel 1912 “i rivoluzionari,
detti poi anche massimalisti, presero il controllo del Psi”, il partito
Socialista Italiano: “Artefice principale della svolta fu un battagliero agitatore
nemmeno trentenne, Benito Mussolini, portatore di istanze volontariste e
attiviste ostili alla tradizione del riformismo. A Mussolini toccò la direzione
dell’ “Avanti!”, il quotidiano del Psi, col quale “condusse una campagna martellante
contro ogni compromesso nei riguardi delle istituzioni parlamentari”. Poi, appena
due ani dopo, Mussolini fu espulso -
faceva campagna per l’entrata in guerra dell’Italia, cui il Psi “massimalista”
era contrario, “ma i danni che aveva provocato all’interno del Psi si mostrarono
duraturi”. Presto radicalizzati dalla rivoluzione bolscevica, con la creazione
del partito Comunista.
Maometto
–
È un musone? Anche Gadda potrebbe incorrere in una fatwa capitale, benché postuma, al pari di Rushdie. “L’allegrezza
move da Dio”, annota nel “quaderno bleu”, uno dei quaderni in cui scriveva il romanzo,
rimasto frammentario e ora pubblicato come “Un fulmine sul 200”, ma non nell’islam:
“L’allegrezza move da Dio, come, nel mattutino faggio, il pispigliante mercato
dei passeri, che è preghiera e contratto di loro ciarle e di bròccoli; e la
musoneria muove da Maometto e dagli imbronciati e gelosissimi suoi diavoli che
chiudon le donne in casa a quattro giri di chiave”.
Parità
di genere –
Nel 1955, nella conversazione radiofonica intitolata “Il seccatore” (forse mai
andata in onda, recuperata da Dante Isella fra i racconti “dispersi”, “Le bizze
del capitano in congedo”), Gadda dà per fatta la parità di genere: “Il
seccatore è necessariamente un uomo, un maschio. Una profonda e felice
esperienza della vita mi induce ad escludere che esista il seccatore femmina,
mentre esistono oggi le femmine ossia donne brillantemente parificate all’uomo:
donne ambasciatori, donne senatori, donne pittori, donne scrittori, donne critici, donne ministri, donne giudici,
donne poliziotti”. Ironicamente? Ambasciatore americano a Roma era la temibile
Clara Boothe Luce.
Radetsky March –Chiude gioiosamente ogni concerto di Capodanno al Musikverein di Vienna.
Il maresciallo era e resta popolare. Il governatore del Lombardo-Veneto, nemico
dell’Italia, nelle Cinque giornate di Milano – dove morirà - e nella prima guerra
del Risorgimento. Ma Milano ha buona memoria dell’Austria.
Trash – È genere del Duecento, in immagine, prima dell’“Inferno” di Dante”?
L’uomo-bestia di Guillermo del Toro, che si mangia gli animali vivi, con
scricchiolio di ossa, è già nel Battistero di Firenze, col diavolo che si
mangia gli uomini – opera forse di Coppo di Marcovaldo, il “pittore di Firenze”
prima di Cimabue e forse suo maestro, comunque il primo pittore che anima i
soggetti (sacri).
letterautore@antiit.eu
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